Se c’è musica di qualità il pubblico c’è. Anche se in contemporanea gioca il Cesena. Anche se fuori è freddo, anche se non è iniziato il pesce fa festa.
Sta di fatto che il Bar dei Marinai era pieno per il concerto del power funky trio Capiozzo (batteria), Tiricanti (chitarra e voce) e Cico Cicognani, il boss del basso.
Non suonavano musica pop, nessuna rima cuore-amore, ma funky puro sfornato con una ricetta di swing, colpi in levare e una spruzzata di wha wha che ci vuole. Pubblico incollato con lo sguardo fisso verso il palco, solo ogni tanto qualcuno usciva per fumare.
Fondamentale è che questa esperienza non rimanga un caso isolato visto che le note si confermano un centro di attrazione e di propagazione di cultura, vibrazioni, sentimenti.
Le esibizioni di cani e porci trovano sempre spazio e tempo, mentre una rassegna di qualità (appello per commercianti, categorie, istituzioni), se ben gestita, è un valore per la città che può continuare ad attirare turisti e a farsi conoscere anche perché la materia prima, i musicisti e le scuole di musica, ne ha a tonnellate se solo si estende la portata appena fuori dai confini cittadini: in provincia. Ma per fare le cose non sempre basta la materia prima, seppur pregiata, serve coordinamento, competenza, una direzione artistica. Quindi sorge l’interrogativo.
Tornando all’esibizione, tutti e tre sono Musicisti che hanno il così detto manico, c’è da notare che Cico Cicognani è stato superbo. Che dire, un Mozart del basso; è riuscito a pizzicare sapientemente le corde guiste al momento giusto dando prova sul campo. Ha di-mostrato che basta un intervallo fuori dagli schemi, ma “giocato” con consapevolezza, per regalare un’emozione. Bravi loro.