Nessuna scintilla nell’incontro di domenica con Matteo Salvini. Via Cavour blindata dalle forze dell’ordine per il sit in della Lega Nord davanti all’hotel che ospita i profughi. Ma i 40 ospiti non c’erano, sono stati portati in collina dai volontari della coop Cad per una domenica nell’entroterra. Il segretario del Carroccio è arrivato alle 14 circa e ha “arringato” il parterre televisivo trattando temi nazionali.
La tematica su lavoro e precariato è stata quella che ha raccolto più applausi, ma si resta al livello degli slogan anche perché il motivo vero dell’evento era quello di lanciare in alto i consensi del candidato alle regionali Alan Fabbri. Salvini ha dato prova di campagna elettorale su facebook: “Dopo 5 manifestazioni e raccolte di firme, oggi finalmente i 40 immigrati che soggiornavano da mesi (a spese degli italiani) qui in albergo, sono stati allontanati”. Il titolo del post: “Cesenatico, risultato raggiunto!”. In realtà le manifestazioni, se si possono definire così, sono state tre, le firme raccolte sono state inferiori al numero dei profughi e i migranti hanno fatto ritorno all’hotel Splendid in serata.
Si segnala un gruppetto di una decina di cittadini che ha appeso sotto l’hotel Splendid un paio di manifesti che esprimono solidarietà ai profughi. Non ci sono mai state tensioni anche perché le “camice verdi” erano circa 50 e polizia, municipale e carabinieri 30 contando il reparto mobile e la celere spostati da Bologna.
Il vero e proprio contatto duraturo con i propri elettori c’è stato a telecamere spente quando Salvini ha posato per le foto e i selfie insieme a chiunque lo chiedesse. Infine, prima di lasciare Cesenatico ha fatto visita al monumento a Pantani e qualche foto in spiaggia. Del consiglio comunale era presente Donini, assenti, come annunciato, il vicesindaco Savini e il sindaco Buda.