Colpo di scena ad appena un giorno dalla mozione di sfiducia al sindaco Roberto Buda. Il consigliere comunale della Lega Nord, Pier Luigi Donini, annuncia: “Sono pronto ad entrare nella Giunta Buda per dare il mio contributo a un necessario rilancio dell’azione dell’amministrazione comunale”.
“Dopo un’approfondita riflessione e un ampio confronto non solo con i tesserati della Lega Nord, ma anche con tanti cittadini, ho deciso di rassegnare con decorrenza immediata le dimissioni dalla carica di consigliere comunale. Sono quindi a disposizione del sindaco Buda per sostituire il vice-sindaco Vittorio Savini, sfiduciato dalla Lega Nord e da un numero sempre maggiore di elettori che, come risulta evidente dai risultati delle ultime elezioni regionali, vogliono un cambio di passo anche in questa amministrazione. Voglio quindi dare a pieno titolo il contributo costruttivo della Lega Nord necessario a questa Giunta che sembra aver perduto l’iniziale spinta propulsiva e di cambiamento rispetto al passato”.
“Considero questa decisione un passo in avanti nella mia attività politico istituzionale. Assumo infatti questa scelta responsabilmente e senza alcun ripensamento, perché passo il testimone per il ruolo di consigliere comunale ad un amico leale e sinceramente leghista, Enrico Dall’Olio, molto preparato e pronto a lavorare fattivamente per la nostra città, e perché avrò modo, entrando nell’esecutivo, di mettere a frutto l’esperienza importante maturata in questi anni”.
Gli scenari. Ora non resta che aspettare i voti che venerdì 9 gennaio (ore 19.30) in consiglio comunale riceverà la mozione di sfiducia al sindaco Roberto Buda, presentata da Pd e Pri. La mozione per passare deve portare a casa 9 voti su 17. Un numero che al momento è sul filo di lana. Infatti con le dimissioni del consigliere Donini, venerdì sera all’ordine del giorno del consiglio comunale è stata inserita la surroga con l’ingresso del consigliere leghista Dall’Olio, che per fede leghista dovrebbe uscire dalla maggioranza nel caso in cui il sindaco non esaudisca i desiderata del Carroccio.
Inoltre rimane l’interrogativo sul voto del battitore libero del PdL Ivan Cangini, che a questo punto diventa determinante. In tasca infatti l’opposizione ha certi il voto dei consiglieri Gasperini (Pri), Papperini (M5S), Drudi, Gozzoli, Pascale Buda, Emanuela Pedulli e Tappi. Sette voti che non bastano per sfiduciare il sindaco Buda. Ma a questi si potrebbero aggiungere il voto di Dall’Olio e quello di Cangini, a quel punto la Giunta Buda vivrebbe l’ultimo suo giorno al governo della città.