“Il mio non è un addio, ma un arrivederci”, con queste parole il vice-sindaco e assessore al turismo Vittorio Savini presenta le sue dimissioni, consegnate oggi al sindaco Roberto Buda.
Dimissioni che potrebbero essere lette o come un gesto da galantuomo da parte del vice-sindaco oppure come una strategia politica per salvare il primo cittadino. Di certo le tensioni tra la Giunta e la Lega Nord (partito con il quale Savini è stato eletto alle ultime amministrative) si sono innescate alcuni mesi fa, quando il vice-sindaco si era schierato contro la
Vittorio Savini
manifestazione che il Carroccio aveva organizzato in città – con tanto di telecamere – davanti all’hotel che ospita i 42 profughi dell’operazione Mare Nostrum. Dichiarazioni che la Lega non aveva digerito e che aveva risposto con l’espulsione di Vittorio Savini dal partito. Non solo, il movimento aveva chiesto anche che il vice-sindaco venisse espulso dalla Giunta e sostituito con un “fedelissimo”.
Una crisi di maggioranza durata alcuni mesi con un vero e proprio braccio di ferro tra il sindaco Buda e il partito di coalizione. Una crisi culminata con la presentazione da parte del Pd e del Pri della mozione di sfiducia al sindaco, visti i numeri risicati di maggioranza. Erano poi seguite le dimissioni del consigliere del Carroccio, Pier Luigi Donini, con la richiesta di sostituzione del vice-sindaco Savini.
Oggi le dimissioni di Vittorio Savini con una lettera alla città: “Dò le dimissioni per il bene di Cesenatico. L’unico rammarico è quello di avere lavorato e seminato tanto all’estero e in Italia con le poche risorse che avevamo. Il 2015 sarebbe stato l’anno della raccolta, comunque rimane l’ufficio del turismo, sport e attività produttive in buone mani, con Claudio Ceredi, Simona, Paola, Riccardo Benzi e tutto il personale del Palazzo del Turismo”.
[poll id=”6″]E nei ringraziamenti del vice-sindaco si nota la capacità che in questi anni ha dimostrato nello stringere rapporti con le diverse realtà di Cesenatico: “Ho sempre cercato dialogo costruttivo con tutti per il bene della città. Il mio ringraziamento va a tutte le associazioni di categoria, ma anche a tutto il consiglio comunale, per la pazienza e il rispetto che hanno avuto nei miei confronti. Un saluto particolare al Prefetto di Forlì, al Comandante della Polizia Municipale e a tutti i suoi uomini, a tutte le forze dell’ordine, alla Protezione Civile e all’Associazione dei Carabinieri per essere sempre stati disponibili”.
Quindi i ringraziamenti alla Giunta, ma con due grandi assenti l’assessore Giovannino Fattori e l’assessore Antonio Tavani dei quali forse il vice-sindaco si è dimenticato: “Al sindaco Roberto Buda, all’assessore Bernieri e Amormino dico grazie per il grande sostegno e insegnamento di lavoro di Giunta. Io ho sempre cercato di dare il mio modesto contributo per il bene della città, mettendo in secondo piano il mio lavoro di artigiano, con impegno giornaliero di presenza”.
“Comunque non sarà un addio, ma un arrivederci – continua Savini – Chiedo scusa ai miei sostenitori di non avere portato a termine i miei 5 anni di legislatura, ma per cause di forza maggiore e per non mettere in difficoltà il consiglio comunale, il sindaco e tutta la città per eventuali elezioni anticipate, mi dimetto“.
“Ora mi auguro che la mia delega al turismo venga ricoperta dal sindaco – conclude Savini – Alla Lega Nord cosa dico? Grazie…”.
Ora la parola passa al sindaco per la distribuzione delle deleghe (in capo a Savini turismo, sport e attività produttive), l’ingresso in Giunta di Pier Luigi Donini in quota Lega Nord e la discussione della mozione di sfiducia in programma nel prossimo consiglio comunale fissato per lunedì 2 febbraio alle 20.
