Sono stati recuperati dalla motonave Rimas di Cesenatico, i sei esemplari di tartarughe Caretta Caretta, al largo delle coste adriatiche.
Le tartarughe si erano impigliate in alcune reti a strascico della motonave. Il comandante ha subito controllato lo stato di salute degli esemplari: due sono stati rilasciati in mare, le altre quattro sono state ricoverate nel centro di cura e riabilitazione della Fondazione Cetacea di Riccione.
Nei mesi di dicembre e gennaio il numero di ritrovamenti di esemplari morti sulle spiagge dell’Emilia Romagna e delle Marche è stato di 149 e 14 quelli recuperati vivi, contro le 40 morte e le 19 vive dello scorso anno. Una situazione davvero preoccupante perché viene spontaneo chiedersi cosa succeda alle tartarughe pescate dagli altri numerosi battelli dell’Adriatico. Probabilmente vengono rimesse in acqua anche quando sono molto debilitate andando poi ad ingrossare il numero delle morte.
“L’encomio migliore al Rimas è che per pescare non ha danneggiato forme di vita protette e in via di
estinzione – si legge nella nota della Fondazione Cetacea – ci auguriamo che altri pescatori vogliano seguirne la scia. Attraverso il Tarta Life, progetto europeo cui Fondazione Cetacea partecipa, si stanno approntando sistemi che possano ridurre di molto le catture accidentali di tartarughe marine: una grande occasione per le associazioni della pesca per collaborare alla salvaguardia del mare”.