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Salute del mare: “Moria di pesci per le abbondanti piogge”

By 19 Febbraio 2015 No Comments

La Struttura Oceanografica Daphne ha presentato lo stato ambientale delle acque marine in Emilia Romagna per l’anno 2014.

Intense piogge hanno caratterizzato un anno insolito, con un apporto significativo di acqua dolce e nutrienti in particolare dal Po. Questa condizione ha favorito lo sviluppo di fenomeni eutrofici e la formazione di aree con scarso contenuto di ossigeno negli strati a ridosso dei fondali. In agosto è stato registrata la presenza di mucillagini, la cui comparsa non dipende da scarichi inquinanti ma da fenomeni naturali che si manifestano in occasione di particolari condizioni meteorologiche. Non sono stati registrati casi di inquinamento nei controlli effettuati sia nell’acqua sia nei sedimenti.

Quanto si è verificato nel 2014 presenta un carattere di eccezionalità innescato da una manifesta anomalia meteo-climatica.

alba_in_spiaggiaFenomeni eutrofici. Le frequenti e intense piogge cadute sul territorio dell’Emilia Romagna e in Pianura Padana, hanno provocato da fine marzo in avanti un fluire a mare di abbondanti acque fluviali le quali, a seguito del dilavamento dei terreni, hanno arricchito il mare di sostanze nutritive come azoto e fosforo, innescando condizioni eutrofiche.

Le acque fluviali, specie quelle del Po, hanno inoltre contribuito all’abbassamento dei valori di salinità negli strati superficiali nell’area marina emiliano romagnola, soprattutto nel tratto centro settentrionale. Valori molto bassi e anomali per il periodo sono stati registrati in luglio e agosto con valori tra 9.2 psu (Practical Salinity Units) e 15 psu (norma intorno 37 psu). La conseguenza agli ingenti apporti di acqua dolce è stata la proliferazione di alghe, sia di microalghe (di dimensioni microscopiche pari ad alcuni micron e visibili quindi solo con un microscopio), sia di macroalghe, visibili a occhio nudo e presenti specie in aree protette da barriere frangiflutti, dove il movimento e il ricambio dell’acqua sono più lenti.

Queste alghe, se presenti in alte concentrazioni, contribuiscono ad una marcata riduzione della trasparenza e conferiscono alle acque caratteristiche colorazioni che vanno dal verde al marrone a seconda della specie di alga prevalente. Le condizioni eutrofiche si manifestano di norma nella parte settentrionale della costa in quanto più vicina alla foce del Po, per poi diminuire proseguendo verso sud, e sono più frequenti con mare calmo e correnti assenti o limitate, che non facilitano il rimescolamento delle acque.

Fenomeni ipossici/anossici delle acque di fondo. Lo sviluppo di fenomeni eutrofici e la concomitanza di condizioni di mare calmo, con innalzamento delle temperature delle acque, hanno favorito la formazione di aree ipossiche/anossiche (carenza/assenza di ossigeno disciolto) negli strati di fondo. Condizioni che si sono manifestate in maniera discontinua tra giugno e la fine agosto. Le aree ipossiche/anossiche si sono formate prevalentemente nella parte settentrionale della costa, area sensibile ai fenomeni eutrofici, e in seguito allo spostamento delle masse d’acqua da Nord verso Sud hanno coinvolto anche le restanti aree, da costa fino a oltre i 20 km al largo.

Le correnti (prevalenti da nord verso sud) e il variare dei venti con presenza anche di garbino/libeccio che si sono manifestate il 19-20 luglio, hanno favorito lo spiaggiamento localmente in alcune zone della costa emiliano romagnola (Tagliata Pinarella, Rivabella) di esigui quantitativi di pesce di piccole dimensione.

La carenza di ossigeno crea condizioni non idonee alla vita degli organismi che vivono a stretto contatto dei fondali causando stati di sofferenza, migrazione degli organismi più mobili e moria di quelli sessili (fissi). Il verificarsi di fenomeni di anossia crea problemi anche alle attività di pesca in quanto i pesci modificano i loro areali di distribuzione allontanandosi dalle aree che presentano condizioni sfavorevoli alla loro vita.

spiaggia_e_grattacieloMucillagini. Nel tratto di mare emiliano romagnolo si è ripresentato nel mese di agosto il fenomeno delle “mucillagini”, segnalato dalla Struttura Daphne il 10 agosto ma del quale già nel bollettino dei primi del mese ne erano state segnalate le prime avvisaglie.

Il materiale mucillaginoso è affiorato prevalentemente nella parte centro-meridionale della costa emiliano romagnola. Negli strati di fondo era presente anche nella parte settentrionale ma si ritiene che lo strato superficiale, caratterizzato da acque a bassa salinità ed eutrofiche, abbia impedito il riaffiorare del materiale.
Si conferma ancora una volta che il fenomeno si manifesta a livello di Bacino adriatico e le condizioni chimico-fisiche presenti condizionano solo le fasi terminali di affioramento.

Le mucillagini sono costituite principalmente da polisaccaridi (zuccheri complessi) che si rigonfiano a contatto dell’acqua e che si riuniscono formando aggregati di forma e grandezza diverse. Prendono origine come prodotto “extracellulare”, ossia come escrezione da parte di microalghe, in particolare Gonyaulax fragilis, presenti in ambiente marino, oppure si formano per disgregazione cellulare delle stesse. La produzione di mucillagine è un fenomeno molto diffuso in ambiente marino, non limitato ai soli mari italiani e al Mediterraneo. E’ un fenomeno non generato dalla presenza di sostanze inquinanti: la testimonianza più antica risale infatti al 1729, periodo in cui non erano state ancora sintetizzate molecole inquinanti. I meccanismi che inducono l’escrezione di tale materiale da parte delle microalghe in ambiente marino e le sue dinamiche di aggregazione sono tuttora oggetto di ricerca.

Il materiale mucillaginoso si può presentare a densità diversa e a diverso stadio di aggregazione, nelle acque profonde per quasi tutto l’anno.

Nei primi mesi dell’anno si manifesta sotto forma di fiocchi bianchi (0.1-3 cm) denominati per somiglianza “neve marina”; nei mesi estivi, dopo ulteriori stadi di aggregazione, compare una fase a “filamenti” (1-20 cm) che tendono a distribuirsi più superficialmente lungo la colonna d’acqua. Generalmente il processo di aggregazione si arresta a questo stadio, ma può anche evolvere ulteriormente con fasi a “reticolo “ e “nuvole” (400 cm) fino ad affiorare nelle acque superficiali nei mesi più caldi. Una parte del materiale si deposita a livello dei fondali. In genere il materiale non affiora nello stesso tempo lungo la costa; compare in superficie localmente sotto forma di chiazze e strisce che, nel corso della giornata, possono variare di dimensione e spostarsi in funzione dei venti e delle correnti. Quando vi è la predominanza di venti che spirano verso costa (ad esempio Scirocco) viene sospinto e ammassato a ridosso dei porti, delle barriere frangiflutti e in zona di balneazione.

daphneLa disgregazione e scomparsa del fenomeno avviene principalmente ad opera di forti mareggiate con rapido ricambio delle masse d’acqua.

I venti di Libeccio che sono spirati nei giorni 15-17 agosto hanno contribuito a migliorare lo stato ambientale dell’ecosistema marino. Infatti, il mare mosso ha determinato un rimescolamento delle masse d’acqua lungo la colonna d’acqua contribuendo a omogeneizzare i parametri idrologici da superficie fino a livello del fondale, riducendo le concentrazioni di clorofilla “a”, risolvendo le situazioni di criticità di ipossia/anossia e disperdendo al largo il materiale mucillaginoso.
Fin dal 1989 la Struttura Oceanografica Daphne sorveglia nelle acque regionali l’evoluzione del fenomeno tramite una mirata attività di monitoraggio a cadenza mensile, che viene intensificata quando si verificano aumenti dell’aggregazione del materiale. L’ultimo affioramento di tale materiale nella costa emiliano-romagnola è avvenuto nel 2004.

Altri eventi. Anche nel 2014 non si è rilevata la presenza di Ostreopsis ovata, microalga presente lungo tutte le coste italiane fatta eccezione per le regioni del nord Adriatico (Veneto ed Emilia Romagna); la Struttura Daphne, di concerto con il Servizio di Sanità pubblica della Regione Emilia Romagna, effettua il monitoraggio per verificarne la presenza e al fine di prevenire disturbi alle prime vie respiratorie e stati febbrili ai bagnanti che stazionano sulla spiaggia, soprattutto in particolari condizioni meteorologiche quali il forte vento.

Meduse. Segnalata in giugno la presenza di Aurelia aurita o Medusa quadrifoglio per gli evidenti 4 cerchi (gonadi) ben visibili sul dorso (specie non urticante). In luglio presenza della cubo medusa Carybdea marsupialis, (specie urticante).

“Nel 2014 – ha dichiarato la responsabile di Daphne Carla Rita Ferrari – le anomale condizioni meteorologiche hanno fortemente condizionato la qualità delle acque marine dell’Emilia Romagna. Le intense precipitazioni, soprattutto sul Bacino padano con conseguente apporto di acque dolci e ricche di sostanze nutritive (in particolare sali di azoto e fosforo) verso il mare, hanno provocato fenomeni eutrofici, carenza di ossigeno e conseguente morie localizzate di pesci. Tale situazione mostra ancora una volta come le condizioni del nostro mare siano molto variabili anche nel breve arco temporale e che l’ecosistema marino è strettamente legato, in una logica di causa-effetto, alle pressioni antropiche derivanti dai fiumi che sfociano in mare Adriatico”.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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