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Caso Gesturist: tutti rinviati a giudizio

By 6 Marzo 2015 No Comments

Tutti rinviati a giudizio i sei indagati nel caso Gesturist. La decisione del giudice del tribunale di Forlì ha colpito Terzo Martinetti, che è stato nel tempo direttore generale, procuratore speciale, consigliere e amministratore delegato di Gesturist; l’ex direttore generale del Comune, Anna Maria Ori; l’ex sindaco Nivardo Panzavolta, l’ex presidente di Gesturist, Giancarlo Paganelli; il ferrarese Stefano Grandi, presidente di Gesturist Spa dal 28 marzo 2011; il consulente riminese Roberto Camporesi.

porto canale, comuneSi è celebrata questa mattina l’udienza nella quale il procuratore Sergio Sottani e il pubblico ministero Filippo Santangelo avevano richiesto il rinvio a giudizio sulla scissione Gesturist, un caso approdato in tribunale attraverso l’esposto presentato prima dal Movimento 5 Stelle poi dall’attuale sindaco Roberto Buda.

Il caso riguarda i personaggi più in vista dell’inchiesta, mentre la posizione dell’altra metà degli indagati, composta da tecnici che avevano lavorato sulla scissione, risulta archiviata.

Quattro i capi di imputazione. Su Martinetti, Panzavolta e la Ori pende “la ricostruzione di una falsa rappresentazione della realtà circa l’esistenza di un preesistente diritto di prelazione dei soci” di Gesturist sul patrimonio societario del Comune, “procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale ai soci non pubblici” tramite la clausola sulla prelazione. Per questo viene chiesto il rinvio a giudizio per falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, abuso d’ufficio e falso materiale.

Paganelli e Martinetti sono accusati, in concorso e nella qualità di incaricati di pubblico servizio, di aver chiesto per Cesenatico Servizi srl nell’ultimo giorno dell’amministrazione Panzavolta, il 31 maggio 2011, la cessione di crediti pro-soluto al Comune di oltre 3 milioni e mezzo di euro, mentre quelli spettanti e poi certificati ammontavano a poco più di 750mila euro.

Grandi e Martinetti sono accusati di aver procurato un danno al Comune di quasi 55mila euro per un pagamento in 4 tranche erogato in virtù di un atto falso prodotto da sconosciuti in nome e per conto di Cesenatico Servizi srl.

Infine, i 6, con ruoli diversi, sono accusati di truffa in concorso, perchè grazie a compiacenti consulenze tecniche avrebbero “gonfiato” i valori dei beni di proprietà e di fusione. Il danno per il Comune sarebbe superiore ai 4 milioni di euro. La cifra complessiva di sopravvalutazione di 4.039.635 euro sarebbe dovuta per 2.172.635 euro da sopravvalutazione dei servizi di manutenzione, per 1.067.000 da sopravvalutazione della partecipazione della Vena srl, per 800mila da crediti inesigibili.

Il commento del sindaco Roberto Buda: “Sono soddisfatto di questo rinvio a giudizio perché attraverso un processo si capirà esattamente cos’è successo durante la scissione Gesturist. Il mio esposto non era contro nessuno, ma era dettato a un’esigenza di trasparenza in merito a tutta la procedura, credo infatti che questo sia il compito di un sindaco”.

Il commento del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Alberto Papperini: “Un giorno importante per Cesenatico, il primo passo verso la verità. Parte il processo che farà chiarezza su quella che potrebbe essere ricordata come la più grande truffa degli ultimi 30 anni in Romagna, nei confronti di un ente pubblico. Già nel gennaio 2012, appena a 6 mesi dal mio insediamento in consiglio comunale, il Movimento 5 Stelle aveva presentato un esposto alla procura della Repubblica e alla Corte dei conti, nel quale si evidenziavano tutta una serie di aspetti che avrebbero potuto causare un danno di parecchi milioni di euro al Comune di Cesenatico. Oggi ci chiediamo se tutto ciò sarebbe potuto essere evitato, prevenendo un’eventuale pregiudizio ai danni del Comune, e proprio per questo tiriamo in ballo il ruolo delle passate amministrazioni Zoffoli e Panzavolta, targate Pd”.

Il processo parte l’8 ottobre 2015.

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