Nella foto, seppur datata al 2001, si potrebbe scorgere la figura di una persona a carponi, con le orecchie allungate. Un elfo. Siamo nell’Appennino tosco-romagnolo e precisamente a San Piero in Bagno e a Bagno di Romagna. La foto è solo una piccola parte del fascicolo scovato dall’agenzia Adnkronos e custodito dal Corpo Forestale dello Stato e aperto quasi 15 anni fa, che reca la dicitura “Gnomi e fate dei boschi”. Una cartellina che contiene informazioni, segnalazioni, materiale fotografico che riguarda esattamente quello che il suo titolo evoca: avvistamenti concentrati nell’Appennino tosco-romagnolo.
La fotografia è stata scattata da G.F. di Cesena, in viaggio di notte con la moglie per raggiungere la sua baita all’interno della Foresta della Lama, nell’Appennino forlivese. Costretto a fermare l’auto e a scendere dalla vettura per montare le catene da neve ha visto “qualcosa”, un essere dalla sembianze umane, carponi e intento a mangiare neve. La sua fotografia, nel fascicolo della Forestale è classificata come “elfo” per via delle orecchie allungate che si intravedono.
Ma c’è un’altra testimonianza, datata 2 agosto 2001, e raccolta dal Comando Stazione Bagno di Romagna da ufficiali e agenti della Forestale che hanno ascoltato e messo nero su bianco il racconto di un signore il quale, all’interno del Parco dell’Armina, mentre si apprestava a bere alla fonte, avvistava “un essere alto circa 25 centimetri che ritengo essere uno gnomo dei boschi”.
Ricordiamo che proprio su questa scia magica, a Bagno di Romagna si è aperto un fortunato e simpatico filone turistico. Qui si trova il “sentiero degli gnomi”, una passeggiata tematica per i bambini e non solo, molto frequentata.