Il sindaco Roberto Buda querela per diffamazione anche l’avvocato Enrico Biguzzi (ex consigliere comunale UdC), co-firmatario, insieme al consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Alberto Papperini, dell’esposto sulla Variante al 6% che “ha messo in luce incongruenze normative e ha fatto partire le indagini della Procura di Forli”.
Continua la saga sulle querele in Comune e dopo la denuncia al grillino, questa volta la notizia arriva direttamente dalla segreteria comunale, attraverso la quale “il sindaco ha preteso di farsi tutelare dall’assicurazione comunale per non pagare di tasca sua l’avvocato che ha preparato la querela, per un importo di oltre 3mila euro”, commenta il consigliere Papperini.
“Sottolineo che i rappresentati pubblici (consiglieri comunali, Giunta e sindaco) hanno facoltà di richiedere tutela, utilizzando un’assicurazione per difesa legale stipulata dallo stesso Comune, per garantire l’espletamento del proprio mandato senza ritorsioni. Tuttavia questa tutela si applica solamente in caso in cui un eletto si debba difendere e quindi sia parte offesa (nel mio caso, se dovesse partire un procedimento, non attingerò a tale assicurazione) – spiega Papperini – La presentazione di una querela non rientra in questo ambito perchè si riferisce ad un atto di offesa nei confronti di terzi e quindi non di difesa. Strano, quindi, come il sindaco Buda abbia presentato richiesta di tutela legale per non pagare di tasca sua il legale che ha presentato querela sia nei miei confronti che dell’avvocato Enrico Biguzzi”.
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“La Variante al 6% è stata fortemente voluta dalla Giunta Buda e diretta dal dirigente all’urbanistica Vittorio Foschi, tanto da tralasciare il lavoro sulla stesura del Rue (Regolamento Urbanistico Comunale) che avrebbe potuto dare risposte immediate alle esigenze di imprese, famiglie e attività di Cesenatico – continua Papperini – Diversamente si è scelto di anteporre la Variante al 6%, che ha portato a scegliere 7 soggetti ben definiti. Con la scusante dell’interesse pubblico sono state accolte osservazioni per costruire: una nuova Sala Bingo in via Litorale Marina; l’allargamento dell’hotel Valverde annettendo parte di verde pubblico senza bando e a un valore discutibile; la costruzione di un grattacielo a 12 piani sul mare al posto dell’ex colonia Varesina; la regolarizzazione di un abuso in viale Carducci; la costruzione di due palazzi a fini residenziale in viale Carducci“.
“A questo punto il quadro diventa sempre più chiaro. Altro che diffamazione! L’intendo del primo cittadino è quello di zittire e intimidire tutti coloro che gli mettono i bastoni tra le ruote a lui e alle ‘manovre’ che deve portare avanti – conclude Papperini – Il compito di un consigliere comunale non è solamente quello di alzare una mano durante una votazione, ma anche quello di proporre progetti e soprattutto di informare la magistratura nel momento in cui i soldi pubblici vengano spesi non nell’interesse della collettività. Su queste basi è partito il processo sulla scissione Gesturist e le indagini sulla variante al 6%. Altro che bugie e falsità, le nostre esposizioni erano del tutto fondate”.