Prosegue senza sosta e con impegno l’attività di pattugliamento dell’arenile da parte della Polizia Municipale di Cesenatico. Si tratta di un’attività diretta alla prevenzione e al contrasto dell’abusivismo commerciale e, in via generale, di presidio per la sicurezza di bagnanti ed operatori.
Gli agenti operano per lo più in borghese, per cui si tratta di un’attività che non risulta appariscente ma che sta dando origine, in queste settimane, ad una media di 10 accertamenti di illeciti al giorno, con consistenti sequestri di merce venduta illegalmente. Tanto per dare un’idea del volume di merce sequestrata, si evidenzia che il magazzino di custodia esistente al Comando è già stato saturato e si è quindi già fatto un primo trasloco a un più capiente magazzino messo a disposizione dal Comune di Cesenatico. Stiamo parlando di almeno 20 metri cubi di oggetti, trasferiti nella giornata di ieri.
Le modalità con cui viene condotta questa attività non risulta appariscente e quindi non produce episodi di “spettacolarizzazione” degli interventi di polizia, non turba la tranquillità e la serenità dei bagnanti, e in definitiva risulta sostanzialmente più efficace. L’attività di contrasto all’abusivismo consiste però anche in accertamenti che hanno portato all’individuazione di “nascondigli” posti a ridosso della spiaggia utilizzati dai venditori, i quali siccome sono puntualmente intercettati e sanzionati, scendono in arenile con piccoli quantitativi di merce che poi provvedono a reintegrare dopo aver subito il sequestro attingendo da questi nascondigli. Cosicchè li si ritrova, sempre gli stessi, dopo poco tempo ancora in arenile a vendere ed ancora a subire sanzioni e sequestri, in un ciclo senza fine.
L’individuazione dei nascondigli (gli ultimi questa mattina a Villamarina monte) non è che una delle attività di intelligence che la Polizia Municipale di Cesenatico ha messo e metterà in campo. Nel passato ciò ha consentito di individuare e colpire magazzini, depositi, dormitori, e di risalire alla filiera dell’abusivismo fino all’identificazione di vari grassatori, sfruttatori, e “capizona”, che sono stati puntualmente deferiti all’Autorità Giudiziaria. Nonchè di fiancheggiatori che si sono prestati allo stivaggio o all’occultamento di merce. Anche nei confronti di questi “complici” sono previste conseguenze, che possono comprendere sia l’applicazione di sanzioni, sia l’apertura di accertamenti e contestazioni per illeciti tributari.