Dopo l’assoluzione in primo grado, arriva l’assoluzione anche in appello. Questa la sentenza di oggi pomeriggio (venerdì 17 luglio) che chiude definitivamente la vicenda giudiziaria intentata dal presidente del consiglio comunale di Cesenatico, Angelo Soragni, nei confronti del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Alberto Papperini. Quest’ultimo era stato denunciato per ingiuria, con l’aggravante della pronuncia delle frasi in pubblico.
Il giudice ha rigettato la richiesta di appello, confermando la sentenza di primo grado, inoltre ha disposto, nei confronti di Soragni, il pagamento delle spese processuali.
La questione è arcinota, la denuncia fu presentata nel settembre 2012 da Soragni. In pratica, secondo quest’ultimo, Papperini (difeso dagli avvocati Enrico Biguzzi e Pietro Biguzzi) lo aveva accusato di partecipare “a viaggi di gemellaggio nei quali in modo sfrontato si accompagna con la madre al seguito nella peggiore tradizione del familismo amorale, con notevole spreco di denaro pubblico”. E ancora “possiamo noi accettare che viaggi istituzionali possono trasformarsi in viaggi di famiglia?”, aveva aggiunto il grillino. Tutte frasi che, secondo il giudice di primo grado rientravano nel “pieno diritto di critica politica“.
Ricordiamo inoltre che il presidente del consiglio, difeso dall’avvocato Francesco Minutillo, aveva chiesto un risarcimento danni di 100mila euro, perchè offeso dal termine “familismo amorale, laddove questo viene comunemente accostato al termine mafioso”.
Secondo il giudice di primo grado “le dichiarazioni di Papperini, seppur veementi e percepibili come offensive da parte del destinatario, costituiscono espressione della libertà di manifestazione del pensiero e del diritto di critica e sicuramente ammesso e ammissibile nel contesto della discussione all’interno del consiglio comunale”.