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Profughi, torna l’emergenza abitativa

By 2 Settembre 2015 No Comments

profughi“A seguito dei recenti episodi di cronaca che hanno coinvolto il centro di accoglienza profughi allestito presso l’Hotel Splendid, noi volontari di “Cesenatico No Borders” sentiamo la necessità/il dovere di esprimere il nostro punto di vista. Non abbiamo mai ritenuto che una persona in quanto richiedente asilo politico o protezione internazionale non possa commettere errori o si adegui inevitabilmente ai modelli di un altro paese. In passate occasioni, infatti, abbiamo condannato prontamente e con fermezza situazioni, seppur meno gravi delle attuali, dove il rispetto dell’ospitalità era venuto a mancare. Critiche espresse pubblicamente e, soprattutto, faccia a faccia con i diretti interessati”.

“Riteniamo, tuttavia, – si legge nel comunicato dell’associazione – che all’origine di situazioni scarsamente controllate come quelle attuali, vi sia una sbagliata modalità di accoglienza, troppo orientata all’aspetto economico che alle esigenze umane. La presente concentrazione di asilanti in un’unica struttura è diventata eccessiva per consentire lo svolgimento corretto ed ordinato delle attività dirette all’integrazione. Per diversi mesi è stato ospitato un numero abbastanza costante di persone (circa quaranta, una comunità per noi già ragguardevole) e la loro presenza a Cesenatico è passata quasi inosservata”.

“Questo ha favorito la nostra attività di volontariato volta all’integrazione, permettendoci di stringere, inoltre, molto più facilmente rapporti personali con ogni migrante. Infine, la condizione degli asilanti è stata ulteriormente aggravata dalle recenti decisioni della Prefettura. Queste puntano ad una sbrigativa rotazione dei posti disponibili nel progetto di accoglienza la cui ovvia conseguenza è un aumento delle pressioni psicologiche per i ragazzi ospitati e un’esasperazione dell’emergenza abitativa. Tale scelta, infatti, ha trasformato un posto di accoglienza e inserimento nella società in un luogo di passaggio ed insicurezza.

E’ nostra opinione, quindi, che l’unico modello di ospitalità al riparo da tensioni sociali e disordini è quella della cosiddetta “accoglienza diffusa”. Nonostante il rammarico per gli ultimi accadimenti, intendiamo proseguire le nostre attività di volontariato con rinnovata determinazione e passione, invitando chiunque sia interessato nei nostri progetti a contattarci, poiché sempre benvenuto”.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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