Attraverso i nostri cani, abbiamo anche l’occasione di metterci in discussione per quel che riguarda non solo il rapporto con loro, ma anche riguardo al nostro modo di essere. Riuscire a osservare noi stessi è sempre una cosa alquanto difficile, ma avendo l’occasione di poter guardare da fuori è curioso notare come molti proprietari abbiano diverse cose che li accomunano nel loro modo di essere, nella gestione e nel rapporto con il proprio cane. Per questo motivo, scherzosamente, ho pensato di descrivere alcuni profili caratteriali, che ho denominato “razze”, suddividendoli in varie categorie.
La “razza” femminile ad esempio tende a vedere il cane come un figlio, le donne in genere baciano il loro peloso, lo abbracciano e si preoccupano costantemente per lui. La “razza” maschile invece mantiene quasi sempre un atteggiamento più distaccato e sobrio, perlomeno in pubblico.
La “razza” ansiosa-apprensiva ha spesso pensieri negativi, ha paura per il suo cane e tende a non farlo interagire mai con gli altri cani per paura che si prenda un morso o che gli facciano del male. Quando succede che inaspettatamente un altro cane si avvicina al suo, si paralizza mostrando palesemente un’espressione di terrore. Fa indossare il cappottino al cane quando piove, anche in agosto per la paura che si ammali, non lo lascia mai solo per paura che soffra di solitudine. Al minimo problema inerente al suo cane va in uno stato di panico pensando subito al peggio, chiama spessissimo il veterinario anche solo per uno starnuto. Una frase tipica di chi appartiene a questa “razza” è “senza di me lui non mangia!”
La “razza” egocentrica-arrogante ricerca sempre la perfezione, pretende che il cane impari tutto velocemente, il suo cane deve essere perfetto… non deve sbagliare mai. Lui si sente un vero leader e il suo cane è il più bello e il più bravo di tutti. Ama farsi vedere in pubblico e all’incontro con gli altri proprietari di cani non perde occasione per dare “preziosi” consigli. La frase tipica di chi appartiene a questa “razza” è “Lui ascolta solo me perché io sono un vero capobranco!”.
La “razza” amorevole-premurosa. Questo è un aspetto tipico soprattutto nelle donne. Parla continuamente al cane e tende a rassicurarlo in ogni occasione. Lascia sempre la sua ciotola colma di cibo e la volta che non mangia è subito pronta ad imboccarlo. Lo giustifica costantemente anche quando assume atteggiamenti sbagliati ed è pronta a perdonarlo per qualsiasi cosa. La volta che lo lascia da solo, si fa prendere da grossi sensi di colpa. La frase tipica di chi appartiene a questa “razza” è “Vieni dalla mamma!”.
La “razza” schizzinosa-chic. Durante le passeggiate evita costantemente che il suo cane annusi o lecchi per terra gli odori di altri cani, in special modo l’urina. Dopo i bisogni è subito pronta ad intervenire con salviettine umidificate per pulire e le parti intime. Se deve premiare il cane con del cibo lo fa solo indossando dei guanti. Lava il cane tutte le settimane, profumandolo ulteriormente dopo il bagno. Non lo porta mai in passeggiata con la pioggia e soprattutto quando ci sono le pozzanghere. La frase tipica di chi appartiene a questa “razza” è “Tutti i cani puzzano… a parte il mio!”.
La “razza bastarda” è convinta che il cane sia un essere inferiore. Tiene il cane costantemente in una gabbia, liberandolo solo quando deve eseguire un determinato lavoro o disciplina. Riversa sul cane le sue frustrazioni non esitando anche ad usare metodi poco gentili. La frase tipica di chi appartiene a questa “razza” è “Il cane è solo un cane!”.
Nonostante nei cani esistano svariate tipologie di razze, a differenza dell’essere umano, nella sua essenza rimarrà sempre un essere leale, che non giudica, non conosce l’odio e il rancore. Un cane è sempre pronto ad imparare a qualsiasi età. Mi auguro che un giorno noi della “razza umana” potremo finalmente imparare da questo essere puro e meraviglioso che si chiama CANE.