E’ stata emanata martedì 10 novembre 2015 la nuova ordinanza (n. 49/2015) che rende noti i pescaggi all’interno del porto di Cesenatico, alla luce della riduzione dei fondali causata dal progressivo e fisiologico insabbiamento del canale portuale.
Su richiesta della Capitaneria di Porto, infatti, il Comune di Cesenatico ha effettuato, tramite dei tecnici, i rilevamenti degli attuali valori dei fondali, dal cui esito è emerso che, su più punti, l’insabbiamento ha notevolmente ridotto il battente d’acqua disponibile, al punto da rendere indispensabile l’emanazione di un provvedimento che mettesse al corrente i naviganti della situazione.
“L’ordinanza – spiega il Comandante della Capitaneria di Porto, Stefano Luciani – fornisce valori di massima, ed è da prendere con dovuta cautela in quanto fotografa una situazione assai mutevole e soggetta a possibili variazioni repentine per via di mareggiate e correnti; la stessa però è un importante strumento per i comandanti di pescherecci e unità varie che scalano il porto di Cesenatico su come disimpegnare il canale portuale e su quali aree evitare se la propria imbarcazione ha un pescaggio elevato. La sicurezza resta la priorità, ed è fondamentale che si navighi, anche in porto, con la massima prudenza, con velocità non elevate e prestando comunque sempre la massima attenzione agli strumenti di bordo che rilevano il fondale (scandaglio): in caso di navi con pescaggio elevato, o anche barche a vela dotate di deriva, occorre considerare almeno un margine di sicurezza di 30 cm aggiuntivi rispetto a quelli indicati in ordinanza, rapportati, ovviamente, al valore della marea in quel preciso momento”.
“L’insabbiamento – continua il Comandante – è un fenomeno sistematico e fisiologico per un porto, tanto più se lo stesso è ubicato sulla foce di un fiume. Per Cesenatico, poi, il discorso assume un rilievo tutto peculiare: le Porte Vinciane fungono da ulteriore barriera per l’accumulo di sabbia, e pertanto necessitano di frequenti interventi di rimozione dei materiali depositati; inoltre il sistema di chiuse che sta a monte delle Porte Vinciane (in particolare le paratoie di Ponte San Giuseppe, comunemente noto come “Ponte del Gatto”), attenua la corrente fluviale in uscita: il fiume defluisce in mare lentamente, e così viene meno anche quella benefica azione di trasporto naturale che, invece, in altri porti canale, favorisce il naturale deflusso a mare dei detriti”.
“L’ordinanza costituisce un provvedimento temporaneo, in attesa che vengano disposti i necessari e improrogabili interventi di dragaggio che possano migliorare le condizioni di navigabilità ma anche di operatività delle Porte Vinciane. E al tempo stesso i fondali continueranno – per quanto possibile – ad essere monitorati con periodiche rilevazioni per valutare se sarà necessario aggiornare i contenuti dell’ordinanza stessa – conclude il Comandate – I valori in gioco, però, sono soggetti a continue variazioni, tanto più in un periodo a ridosso della stagione invernale, caratterizzato da frequenti mareggiate, nonché da aumentati apporti di acque (e quindi detriti) dall’entroterra, e dragare il porto, diviene sempre più fondamentale per garantire il mantenimento delle necessarie condizioni di sicurezza per la navigazione”.