La Fisascat Cisl Romagna è preoccupata per i diritti dei lavoratori della riviera romagnola. “Nonostante i cenni di ripresa economica nel settore del turismo emerge sempre più il fenomeno della mancata o parziale applicazione dei Ccnl di riferimento. Sono sempre tanti i lavoratori di questo settore, ma non solo, che si rivolgono al nostro sindacato o presso le istituzioni, come la Direzione Territoriale del Lavoro, al fine di ottenere giustizia e tutela dei diritti sul lavoro”.
La sigla sindacale poi punta il dito contro i voucher: “La problematica si concentra in un sempre più sproporzionato uso di lavoro accessorio voucher, che sminuisce o addirittura azzera i diritti dei lavoratori ai minimi storici. Rilevante è anche la problematica dei netti concordati, cioè si propone una cifra netta stabilita con il lavoratore e poi le buste paga vengono predisposte in modo da far conciliare quanto pattuito con il rispetto teorico del contratto di lavoro nazionale, eludendo ogni diritto contrattuale. Pattuendo tale netto da percepire, a scapito di livelli, mansioni, percentuali part time inappropriati allo scopo di abbassare il costo del lavoro si elude gran parte della retribuzione ordinaria, straordinaria e differita, nonché la contribuzione. Mettendo in discussione la contribuzione si mette in discussione anche il percepimento della indennità di disoccupazione, già fortemente penalizzata nel settore del turismo stagionale durante il passaggio tra Mini Aspi e Naspi”.
Altro fenomeno preoccupante, “mai debellato e sempre presente con tutte le difficoltà del caso nel farlo emergere è il lavoro nero – continua Fisascat Cisl Romagna – Di difficile emersione perché, spesso i lavoratori accettano il lavoro nero in preda alla disperazione economica a causa della crisi e spesso fanno fatica a rivolgersi subito al sindacato o alle Istituzioni quali i Servizi Ispettivi del Lavoro, anche perché se non assecondano tale situazione, vengono etichettati e rischiano di mettere in discussione le eventuali future assunzioni per la stagione successiva”.
“I lavoratori – conclude Fisascat Cisl Romagna – si rivolgono sempre più al sindacato per i motivi enunciati, ma anche all’Ispettorato del lavoro che, a fronte dei tagli e della spending review si ritrova con poche risorse e mezzi, aggiungendo tra l’altro la lungaggine dei tempi della giustizia e dei costi per il lavoratore quando si intentano cause di lavoro”.