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A cura di E.R. Sportivi in prima linea

Sportivi in prima linea hanno intervistato Stefano Gregoretti, ecco le sue parole in un’intervista a tutto tondo.

Buongiorno Stefano, se dovessi spiegare chi sei e cosa fai a chi non ti conoscesse, cosa diresti?

Risponderei semplicemente che sono un uomo che nella corsa negli spazi aperti ha trovato la sua dimensione; sono un viaggiatore, un papà ed un agronomo di professione.

Tante gare, numerose vittorie, qual è la speciale?

Nonostante la natura a nord del Canda, in inverno, sia apparentemente morta ed il paesaggio è sempre uguale, direi il primo posto nella 100 miglia della Yukon Artic Ultra, nel 2013. Sensazioni introvabili da altre parti.

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C’è stato un momento nel quale ti è balenato per la mente, di mollare tutto?

Quasi ad ogni gara di ultratrail. Delle volte la mente fa brutti scherzi. Ma ora essendo più orientato sulle spedizioni, lì la parola ritiro non è contemplata. Equivarrebbe a lasciarci la pelle.

Come fai ad avere così tanti stimoli? Qual è quella cosa che ti fa scattare la voglia di aumentare, di andare sempre oltre?

Sono di natura inquieto, in senso fisico. Le 4 mura mi stanno strette in modo patologico… Poi quando cominci, un po’ per fortuna un po’ per merito, a compiere certi “viaggi”, a vedere che il tuo fisico, così come i posti da andare a vedere e in cui correre, sono infiniti… insomma l’appetito vien mangiando.

Seguendoti, vedo che pratichi anche crossfit per mantenerti in forma…. 

Esatto. L’allenamento della forza è fondamentale. Più che per mantenermi in forma direi proprio che è funzionale alla corsa.

Dietro il tuo lato duro, c’è una parte di te che si emoziona o magari piange in gara?

Non ricordo di aver mai pianto in  gara; ricordo però di averlo fatto sentendo la musica ad una partenza (UTMB), ed io non potevo partire…  Emozioni, quelle sempre e tantissime. Sono un passionale.

Ormai, con l’inverno alle porte, caliamo un po’ l’allenamento? Ci spieghi quanto e come ti alleni in questo periodo?

Se mai aumentiamo visto che a febbraio si parte per la prossima avventura! E poi allenarsi al freddo o sulla neve mi piace molto. A parte tutto, in inverno è proprio il momento in cui si dovrebbe lavorare sulla capacità aerobica (parlo per la corsa) ed allo stesso tempo mettere su proprio la forza di cui parlavamo prima. Così da trasformare il tutto in primavera, che sia nelle gare o in allenamenti lunghi o più specifici.

gregoretti 2Basta sport,parliamo di te nello specifico. Cosa ti da più fastidio in generale?

I giudizi senza conoscere… Ma col tempo ho imparato a selezionare. No time for negative people!

In questo momento sei felice?

Ho molti motivi per esserlo.

Che idea ti sei fatto della strage di Parigi?

Che idea ti vuoi fare… Di fronte alla follia umana ci sarebbero ben pochi discorsi da fare.

Lo sport in questo, può fare qualcosa?

Lo sport può fare molto per le nuove generazioni, è sempre metafora di vita. Per questo con la nostra organizzazione no profit Impossible to Possible Italia, cerchiamo di far vedere ai ragazzi che vivere al di fuori di certi canoni imposti dalla realtà che ci circonda, è possibile.

Per non scadere nel banale, non ti chiedo il tuo prossimo obiettivo, ma ti faccio un invito. Hai visto a Cesenatico che razza di gara di Triathlon c’è? Ti posso già iscrivere per il prossimo settembre?

Gare di triathlon non ne faccio più, ho davvero altri orizzonti… Ma grazie mille dell’invito e se sarò in zona magari ci faccio un pensiero.

 

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