Ristoratori e bagnini di comune accordo per il rispetto delle regole. Nel rispetto dell’accoglienza e dell’offerta turistica di qualità, della vocazione balneare e gastronomica di Cesenatico.
Così Arte, l’associazione dei ristoratori di Confcommercio, Sib, il sindacato dei balneari italiano e la Cooperativa Esercenti stabilimenti balneari Cesenatico, si sono incontrati per un confronto formativo e costruttivo, mettendo in risalto i punti di convergenza, chiarendo ruoli e prerogative professionali nell’ambito dell’articolato sistema dell’offerta e della qualità turistica locale.

Una sottolineatura non scontata e che deve servire per evitare possibili intromissioni e abusi, da parte di chi, senza averne qualifica e forma, prevarica i rispettivi ruoli. Fatto salvo questo principio, Confcommercio e Cooperativa bagnini di Cesenatico si dicono pronte a collaborare e vigilare insieme.
“Finora non avevamo avuto ancora un confronto così diretto con la Cooperativa Bagnini e con il Sib – spiega Monica Rossi, presidente dall’associazione di ristoratori Arte di Confcommercio – L’incontro è servito a prendere conoscenza delle problematiche e delle specificità delle due categorie economiche, che riteniamo altamente strategiche nell’offerta turistica della città. E’ servito poi a comprendere come sia necessario realizzare un tavolo di lavoro, che permetta tra i due settori e nella più completa chiarezza, maggiore integrazione e collaborazione, ma anche rispetto dei ruoli e delle regole, scongiurando punti di attrito tra imprese chiamate piuttosto a lavorare in armonia”.

Allo stato attuale, e in seguito alla liberalizzazione delle licenze, va tenuto presente come già da tempo a Cesenatico ci sono una trentina di stabilimenti balneari che, avendo acquistato la licenza di somministrazione alimenti e bevande, sono a tutti gli effetti ristoranti pubblici. Altri ancora, pur non avendo la licenza di pubblico esercizio, hanno comunque locali a norma e caratteristiche igienico-sanitarie tali da consentire l’estensione dell’attività alla ristorazione per la propria clientela essendo debitamente autorizzati dall’Ausl. Precisa Simone Battistoni, presidente dalla Cooperativa Bagnini Cesenatico: “Gli operatori in possesso dell’autorizzazione sanitaria e della licenza di pubblico esercizio (nella maggior parte dei casi acquistata proprio da pubblici esercizi) hanno tutto il diritto di poter svolgere l’attività di somministrazione e preparazione degli alimenti. Diverso il caso di chi non è in regola, sia perché non ha la licenza, sia perché non ha locali, impianti ed attrezzature adeguate, e che dovrà pertanto astenersi. Da parte nostra abbiamo già avviato un percorso per vigilare e di confronto con tutti i nostri soci”.
Rileva il presidente della Confcommercio, Giancarlo Andrini: “Un discorso a parte merita il proliferare di manifestazioni su aree pubbliche dove non si perde occasione di infilarci la somministrazione. E non mi riferisco tanto a quelle fiere specifiche dedicate al cibo e alla gastronomia (Festa del Pesce ed altre di questo tenore), ma a tutte quelle iniziative e piccoli eventi di intrattenimento che prevedono la presenza di stand gastronomici e di somministrazione in qualsiasi mese dell’anno e in qualunque area, anche prestigiosa, della città. Tanto vero che il rischio oltre a creare un danno per chi svolge la propria attività con professionalità tutto l’anno, è anche quello di inflazionare e assuefare la domanda”.
