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Una lettera indirizzata al Ministero per lo sviluppo del territorio, all’assessore regionale al turismo, al Prefetto, al Comandane della Capitaneria di Porto di Cesenatico, ad Arpa, e al Servizio di Bacino. Mittente: la Cooperativa Bagnini e gli albergatori Adac di Cesenatico.

piattaforma“E’ con vivo disappunto e con immensa preoccupazione che apprendiamo la notizia dell’installazione della piattaforma per l’estrazione di gas metano a 3,5 miglia dalla costa di Cesenatico – intervengono il presidente della Coop Bagnini Simone Battistoni e il presidente Adac Giancarlo Barocci – La notizia ha scatenato il caos e il panico tra i cittadini. E’ deplorevole constatare la mancata comunicazione tra Enti e Autorità, che da tempo erano a conoscenza del fatto, e le associazioni di categoria che sicuramente avrebbero potuto mediare e trasmettere le informazioni in maniera più intelligente e precisa”.

“Anche se si trattasse di una manutenzione della piattaforma già esistente Morena I è comunque un complesso che per le sue dimensioni può avere un impatto ambientale negativo sull’ecosistema marino, sicuramente l’impatto mediatico è stato disastroso – continuano le due categorie – La nostra preoccupazione cresce anche in relazione al fatto che tale struttura presuppone costi di gestione importanti che fanno presumere un utilizzo non temporaneo, ma più stabile nel tempo”.

Le due associazioni ribadiscono “la netta contrarietà delle imprese che rappresentiamo all’installazione di strutture così impattanti, soprattutto in un momento così critico per il turismo e le imprese. Chiediamo una convocazione urgente per approfondire il tema”.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

2 Comments

  • Giacomo ha detto:

    Quale tipo di dato non viene diffuso? Basterebbe sapere usare il sito Maritime Traffic, vedi foto, o leggere gli Avvisi ai Naviganti della Marina. C’è tutta l’informazione che serve…Uno piazza una piattaforma in mezzo al mare per mesi se deve fare una perforazions e non avvisa le autorità marittime dell’ostacolo alla navigazione? Credete che le prospezioni le facciano “navi nere e con le vele color del sangue”?
    I cittadini non usano Maritime Traffic, i cittadini leggono il giornale ma non si fidano, non devono essere stati i cittadini a costruire file di alberghi demolendo la duna costiera ed edificando le paludi retrodunali, e nemmeno saranno stati informati quando negli anni 50 tutta la riviera romagnola e marchigiana è stata esclusa dalla classificazione sismica. Vediamo se si ricorderanno del 16 agosto 1916, o se il centenario del terremoto di Rimini non interesserà nessuno perchè non fu colpa delle “trivelle”…
    A Cesenatico l’abbattimento delle difese costiere naturali ha già provocato numerose inondazioni in passato. I danni causati da piattaforme in attività da 50 anni quali sono oltre a “non vedere il mare”, operazione già difficile dalla seconda fila di alberghi?

  • ALBERTO FACCHINETTI ha detto:

    Buongiorno ,
    leggo che le categorie di albergatori e bagnini sono preoccupati dall’arrivo, sul pozzo Morena 1, del jack-up Key Manhattan.
    Allora inanzitutto il jack-up è mobile , non cresce in una notte come i fagioli , ma è un impianto mobile di trivellazione montato su piloni con cremagliere che gli permettono di salire e scendere sul livello del mare e posizionarsi sui vari pozzi . Quindi come è arrivato ? E’ spuntato dal nulla ? No ! .il jack-up è arrivato rimorchiato , come se fosse una semplice chiatta e , una volta giunto a destinazione , si posiziona sul giacimento .
    Quindi è corretto il commento del Sig. Giacomo dove attraverso Maritime Trafic si conoscono , sapendo il nome , le posizioni dei vari impianti .
    Quindi il tempo della permanenza dell’impianto non è subordinato alla sua dimensione , semplicemente in tre giorni si monta e in tre giorni si smonta tutta la struttura .
    L’impatto con l’ecosistema marino è praticamente nullo in quanto l’impianto non scarica in mare nessun rifiuto , tuttalpiù acqua usata per raffreddare i generatori e quant’altro .

    Le categorie bagnini e albergatori si lamentano sull’impatto visivo della struttura , quando , a mio parere , dovrebbero preoccuparsi di più della qualità delle acque e delle spiagge di Cesenatico ….. un bagnante nuota e si trova in compagnia di cassette del pesce di polistirolo o di legno che qualche peschereccio a deciso che è meglio che galleggiano in mare piuttosto che stare fermi in un cassonetto , poi , pezzi di calze della lavorazione delle cozze ; macchie di gasolio galleggianti sull’acqua derivanti dal lavaggio senza scrupoli di sentine e sale macchine ; rifiuti organici di fognatura , ecc.

    Questi sono i veri problemi da affrontare non la presenza o meno di un jack-up mobile che da lavoro anche all’economia Romagnola e Cesenaticense , imprese di supporto con navi e rimorchiatori , personale alla base Eni , ecc.

    E comunque si sà , se i turisti non hanno le possibilità economiche per permettersi una vacanza , gli alberghi e i bagni al mare saranno sempre vuoti , trivella si ,trivella no .

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