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Dopo l’interrogazione presentata nei giorni scorsi dall’onorevole Pd, Enzo Lattuca, oggi sono arrivate dall’Ufficio Relazioni Istituzionali Eni, ulteriori risposte che aggiungono importanti informazioni sulla questione della piattaforma del pozzo Morena I.

piattaformaIn particolare l’aspetto più importante riguarda la specifica di Eni che mette nero su bianco che “non saranno effettuati e non sono in programma ulteriori sondaggi o ulteriori perforazioni riguardo i prospetti Cesenatico Mare Nord ed Est – si legge nella nota stampa diffusa dal capogruppo Pd e candidato sindaco del centro sinistra, Matteo Gozzoli – Al pozzo Morena I sono in corso interventi di manutenzione sull’impianto esistente realizzato nel 1995 e in funzione fino al 2008”.

L’altra informazione riguarda il mondo della marineria, Eni fa sapere, infatti, che “con ordinanza della Capitaneria del Porto di Rimini è stata vietata la pesca all’interno di un’area di raggio di 500 metri intorno alla piattaforma”.

Il capogruppo Pd e candidato sindaco Matteo Gozzoli

Il capogruppo Pd e candidato sindaco Matteo Gozzoli

Infine la notizia che più interessa gli operatori turistici riguarda le tempistiche. Eni afferma che “l’intervento avrà durata di 50 giorni e quindi il 20 marzo 2016 è previsto il termine dei lavori”. “Come avevo chiesto nei giorni scorsi insieme al consigliere Lia Montalti – continua Gozzoli – prima di Pasqua la struttura Key Manhattan sarà rimossa”.

Infine per quanto riguarda gli aspetti ambientali si specifica che “l’impianto non avrà alcun scarico in mare e i rifiuti prodotti saranno trasportati con mezzi navali nella base logistica di Ravenna”.

“Come detto in precedenza terremo monitorata la situazione attraverso la Regione e il Ministero per assicurare che il tutto non abbia impatti sull’ambiente, chiaramente avrei preferito che quel pozzo non venisse riaperto ma credo che – vista la tipologia di intervento – non sia corretto nemmeno creare allarmismi come fatto dal consigliere del Movimento 5 Stelle Alberto Papperini che ha subito affermato che erano in corso delle perforazioni – conclude Gozzoli – Credo che anche il sindaco abbia responsabilità su questa vicenda perché – anche se informato da tempo della vicenda – non ha informato le categorie e la città venendo meno a quello che era un suo dovere verso i suoi cittadini e le nostre imprese”.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

2 Comments

  • ALBERTO FACCHINETTI ha detto:

    Buonasera , volevo chiedere una cosa , ma perché preoccupa così tanto il Jack-up della Società Transocean denominato Key Manhattan ? Interrogazioni parlamentari , il Sindaco doveva informare la città che a 4 miglia in mare arrivava il jack-up per fare delle manutenzioni ? Ma alla fine anche se la cittadinanza era informata cosa cambiava ? Non si eseguono delle trivellazioni in Cesenatico si esegueno delle manutenzioni in mare a circa 7,6 Km di distanza dalla costa dove già negli anni 70 erano presenti 3 pozzi denominati CS1 CS2 CS3 proprio davanti a Cesenatico nella fascia di mare dove è presente il pozzo Morena 1 . Pozzi paradiso di pescatori e di subacquei che si dedicavano alla raccolta delle cozze .
    Inoltre la distanza di sicurezza dalle piattaforme è sempre stata di 500 metri per tutti , diportisti e pescatori professionisti , quindi non è un ordinanza nuova ma è vecchia almeno di 20 anni . Poi per chi ha più dimestichezza con carte nautiche ecc. , sa che dalla foce del Rubicone per una T che si estende fino alle 12 miglia precisamente fino al campo Cervia Arianna , Fascia CerviaMare , le così dette ” Gardelle” è segnata sulla carta una T rossa dove in avvertenza è scritto vietato ancoraggio e pesca . Poi se la città ha paura perché è arrivata una trivella mobile , jack-up appunto , dovrebbe avere più paura del fatto che nel letto del Rubicone esiste un pipe-line che arriva fino alla Centrale Rubicone posta nella prossimità della via Rigossa destra dove viene trattato tutto il Gas estratto dalle piattaforme in mare .
    Per finire parliamo poi della disoccupazione , del gas che comunque viene utilizzato qui in Romagna ma anche in altre regioni . Inanzitutto essendoci due impianti mobili presenti uno sul Morena 1 e il secondo arrivato circa un mese fa sopra la piattaforma Arianna A a 12 miglia , il lavoro per tutto l’indotto che gira attorno alla base Eni di Ravenna ha sicuramente un beneficio in quanto servono imbarazioni d’appoggio , i supply vessel , per portare personale , viveri , carburanti ecc , gestiti da società Cesenaticensi , Ravennati e anche Croate , personale che lavora su questi impianti , personale che lavora alla base Eni , ecc.
    Ricordiamo che , notizia di qualche mese fa , Saipem , società del gruppo Eni , ha annunciato che per via di un riassetto interno , ha deciso di licenziare 8800 lavoratori . Ricordiamo che sotto il il jacket , i piloni di sostegno , delle piattaforme esiste una vita marina trale più rigogliose , astici reali , aragoste , grilli , orate , ricciole , i migliori pesci commestibili si trovano solo li perché la struttura crea una barriera artificiale dove coralli anemoni cozze vivono e fa no vivere tutto l’ecosistema marino … poi diciamo la verità … quanti pescatori rompono le loro reti perché strisciano la piattaforma per prendere più pesce ? al lettore lascio documentarsi sulla risposta.

  • ALBERTO FACCHINETTI ha detto:

    Permettetemi una precisazione , erroneamente ho indicato la proprietà del drilling rig Key Manhattan a Transocean , ma invece appartiene a Shelf Drilling di Dubai .

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