Nessuno dei vicini di casa conosceva il suo nome, ma tutti sapevano che viveva da alcuni anni, in quella casa abbandonata. Il suo nome è Beauty Idahosa, 35enne, nigeriana. E’ lei la donna trovata morta nella mattinata di martedì 1° marzo, nel casolare abbandonato in via Mesola a Cesenatico.
Sul caso continuano le indagini dei carabinieri della Compagnia di Cesenatico e ora il nodo da sciogliere è capire a che titolo la donna viveva in quella casa. L’ immobile risulta sotto precedente sequestro ed è di proprietà di un cesenaticense di 76 anni. Gli inquirenti devono infatti capire se la nigeriana aveva occupato abusivamente lo stabile (anche se resterebbe da spiegare come il proprietario non si fosse accorto di nulla) o se invece le fosse stato affittato. In quest’ultimo caso, il proprietario potrebbe passare guai seri. Al momento i carabinieri non hanno sentito la sua testimonianza, infatti dovrebbe trovarsi fuori Cesenatico.
A uccidere Beauty sono state le esalazioni di monossido di carbonio respirate mentre dormiva e sviluppatosi in seguito all’incendio della stufata a gas che la riscaldava, sistemata vicino al materasso. Sul corpo della donna il medico legale ha effettuato i primi esami, dai quali pare escluso che la 35enne possa essere stata uccisa. Su di lei non ci sono segni esterni o di una colluttazione, inoltre le ustioni sul corpo sono ridotte e non in grado di provocare la morte.
Il pm Filippo Santangelo della Procura di Forlì-Cesena ha disposto il trasferimento della salma nella camera mortuaria dell’ospedale Bufalini di Cesena. L’identificazione ufficiale potrebbe avvenire tramite l’esame delle impronte digitali o per il riconoscimento da parte dell’ex coinquilino, che aveva vissuto con lei proprio in via Mesola. Con ogni probabilità il pm non disporrà l’autopsia sul corpo della donna.
La donna era clandestina in Italia e senza fissa dimora. Era già conosciuta alle forze dell’ordine, infatti era stata denuncia dei carabinieri di Cesenatico che l’avevano identificata nel gennaio 2015 perché senza il permesso di soggiorno.
I carabinieri nell’abitazione in via Mesola hanno riscontrato pessime condizioni igieniche. Il casolare non era allacciato alle utenze, quindi la donna viveva senza acqua, luce e gas. All’interno della casa i militari hanno trovato candele e la stufetta a gas: una trappola mortale per la 35enne.