fbpx

musicalE’ finita come sempre: gli occhi sgranati dei bambini con gli antiscivolo in prima fila, il battimani del pubblico al ritmo di “Stayin’ Alive” e, allineati sul palcoscenico i genitori-attori della scuola “2 agosto 1849”.

Dopo tre anni di standing ovation, anche lo spettacolo “Musical is my dream” entra ad honorem nella biografia dei successi di questa compagnia teatrale nata quasi per caso ma capace, con la forza virale del passaparola, di riempire per sei serate un teatro comunale.

Uno spettacolo che, partito sotto gli ombrellini di “Singin’ in the rain”, ha regalato un crescendo tambureggiante di emozioni, fino ad arrivare all’essenza nucleare del musical – l’eterno “Grease” – sotto la regia di Alessandra Minghetti.

musicalLa serata doveva essere – ed è stata – un suggestivo viaggio a ritroso nella storia del musical di Broadway, una compilation di titoli che, dagli anni ‘50 in poi, hanno marchiato a fuoco la storia di questo genere.

Alla fine applausi convinti per tutti, anche se – tra le pieghe di un copione sempre incalzante – qualche sottolineatura è doverosa. In particolare, spassosissimo “Bu bu settete”, lo spaventapasseri del Mago di Oz che Medea, per mimica e vocalità, ha avuto il coraggio d’interpretare nella maniera più fedele (e per questo più bella), diventando il beniamino della platea. Impeccabile anche l’Uomo di Latta a cui Maeba, con l’abituale dolcezza, ha subito trapiantato un cuore.

musicalL’idolo dei bambini però, secondo l’applausometro, è stato il mostro di Frankestein, ben interpretato da Antonio che – spigolando tra ferocia e tenerezza – ha regalato (dopo Tarzan, Gomez & Co.) un’altra maschera del suo poliedrico repertorio.

E, a proposito di conferme, da cerchiare in rosso il personaggio di Miss Agatha Hannigan, sclerotica tenutaria dell’orfanotrofio di “Annie”, a cui Francesca – in simbiosi col ruolo – ha dato spessore e un rivolo di inquietante realismo. Irresistibile nella postura, nel ritmo e nell’accento toscano, è piaciuto moltissimo anche Giamburrasca (Gianni) così come il John Belushi dei Blues Brothers (il “clone” Giovanni).

musical-8Infine, da segnalare i due cammei che hanno fatto esplodere di risate il teatro: quello del dottore balbuziente in Giamburrasca (Giuseppe, ovvero come far ridere senza riuscire a dire una parola) e quello della suora-pinguina in Blues Brothers (l’irresistibile Isa). Tra le new-entry, esame superato a pieni voti per il dottor Fredrick Frankenstein (Giacomo) superbamente spalleggiato dal fedele Igor (Emanuele).

Bellissima la coreografia felina di “Cats”, con l’onda di gatti neri che avanza come un blob dalla platea, splendido “Hair” con il suo profluvio sgargiante di colori hippy e, come sempre, da pelle d’oca l’omaggio gospel di “Sister Act”.

musical

musical

musical

IL DIETRO LE QUINTE.

musical

musical

musical

 

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply