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“La storia della torre Malatestiana di Cesenatico” è il titolo dell’incontro pubblico organizzato dal Circolo Arci di Borella, con il patrocinio del Comune di Cesenatico. L’appuntamento è in programma mercoledì 16 marzo (ore 20.45), al Circolo Arci di Borella di Cesenatico (via Cesenatico 222). Interverrà il dottor Davide Gnola (direttore Museo Marineria e responsabile dei Beni culturali del Comune di Cesenatico).

torreNon è certo la prima conferenza su questo tema, ma raccontare la storia, le origini e le funzioni della Torre è raccontare una parte della storia di Cesenatico e anche una riflessione sul ruolo dei “monumenti” nella storia della città e favorire la valorizzazione della identità locale.

Oggi la Rocca di Cesenatico è solo poco più di un perimetro di pietre poste all’ingresso della città, ma non tutti sanno che si tratta in realtà della testimonianza più antica dell’insediamento medievale del Porto Cesenatico che è all’origine dell’odierna Cesenatico. Fu infatti la struttura difensiva posta accanto al porto al momento della sua fondazione avvenuta, secondo le fonti, all’inizio del XIV secolo.

Quando l’avanzamento della linea di costa rese la struttura obsoleta dal punto di vista funzionale, rendendo necessaria la costruzione di una torre più vicina al mare, la Rocca rimase comunque uno degli elementi caratterizzanti dell’abitato, presente in tutte le raffigurazioni storiche (assente solo nella “veduta” di Leonardo, ma per il buon motivo che egli vi stava sopra mentre disegnava), e soprattutto nelle varie cartoline e fotografie che la mostrano ridotta alla semplice torre del mastio, prima della sua distruzione avvenuta nell’ottobre 1944 ad opera delle truppe tedesche in fuga.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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