Solo intorno alle 19 di oggi (martedì 22 marzo) è potuto uscire dal Parlamento Europeo, dopo “una giornata che non avrei mai voluto vivere”. Queste le parole dell’europarlamentare Pd ed ex sindaco di Cesenatico, Damiano Zoffoli.
Questa la situazione nel quartiere di Schaerbeek dopo il doppio attentato dello Stato islamico che ha colpito Bruxelles, prima all’aeroporto di Zevanten, poi nella stazione della metropolitana di Maalbeck, a pochi passi dalle sedi delle principali istituzioni europee.
“Siamo chiusi dentro l’edificio del Parlamento Europeo – aveva scritto nel primo pomeriggio Zoffoli su Facebbok – La sensazione è quella di vivere oggi in una città spopolata, è come combattere una guerra a mani nude”. Questi i sentimenti che si provati nelle sedi comunitarie. “Certamente – spiega Zoffoli – si è voluto colpire l’Europa che, pur nelle sue contraddizioni e limiti, rappresenta un simbolo di libertà e democrazia nel mondo”.
“Dalla finestra del Parlamento si vedono mezzi dei vigili del fuoco vicino alla stazione metro, che è stata colpita”, è uno dei primi messaggi scritti su Facebook dall’europarlamentare. Zooffoli si trova a Bruxelles con la moglie e insieme dovevano ritornare in Italia nel pomeriggio di oggi, ma per il momento il loro ritorno è stato rinviato.