Ha presentato le sue dimissioni da consigliere comunale in quota PdL al sindaco Roberto Buda, in data lunedì 4 aprile.
Questa la decisione di Ivan Cangini, consigliere comunale che ha sempre votato in solitaria gli atti passati in consiglio comunale. “Sono sempre stato voce critica in argomenti collegati a tasse e bilancio – spiega Cangini – In questo momento non posso non tenere conto della tragica fatalità che ha colpito il collega Renzo Baredi (clicca qui per leggere l’articolo), a questo punto il mio voto può modificare gli equilibri all’interno del consiglio comunale”.
Sono queste le motivazioni che hanno portato Cangini a presentare le proprie dimissioni: “L’etica e i valori personali impongono delle scelte di opportunità – continua Cangini – In particolare ritengo scorretto approfittare della morte di Baredi e, nel rispetto della famiglia e di un’amministrazione che in ogni caso deve terminare il proprio operato, ho comunicato al sindaco le mie dimissioni immediate e irrevocabili per permettere di ristabilire gli equilibri in consiglio comunale”.
Con le dimissioni di Cangini, il primo dei non eletti in lista che sale in consiglio comunale è Emanuela Giunchi.
Dimissioni – va detto – che salvano in extremis la Giunta Buda, infatti dopo la morte del consigliere comunale UdC, Renzo Baredi, le preoccupazioni della maggioranza le aveva ben descritte il sindaco: “La città ha bisogno di chiudere partite importanti, come il Rue e il bilancio. Per questo chiederò una collaborazione a tutti i partiti di minoranza a fronte di un dramma personale e non politico. Dovremmo aprire una discussione insieme con grande responsabilità e pensando in primis al bene di Cesenatico”.
Infatti negli ultimi mesi gli atti e le delibere del consiglio comunale sono state votate con un solo voto di scarto, proprio a causa delle scelte “in solitaria” di Cangini. A tutto questo va aggiunto il nome del successore di Baredi: Enrico Biguzzi, da anni in netto contrasto con la Giunta Buda e molto vicino al Movimento 5 Stelle.