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“Il lusso più grande è la libertà di essere se stessi”

Armando Jivan Sahi

Dopo il successo del libro “L’Indicibile di me stesso”, Armando Jivan Sahi presenta la sua seconda fatica letteraria dal titolo “Tutti i miei mondi”, un diario con inserti saggistici psico-spirituali, mistici, sociologici e politici. “I miei libri sono autobiografie, dove gli accadimenti della mia vita sono il pretesto per analizzare l’esistenza da diverse prospettive, in particolare quella psicologica e spirituale”, spiega l’autore.

Così se il primo libro era un diario psicologico ed esoterico con venature da giallo, con “Tutti i miei mondi” Armando Jivan Sahi, di professione agente della Polizia Municipale di Cesenatico, scardina il sistema dell’apparire per lasciare spazio all’Essere. Un diario che sperimenta l’oscurità e il vissuto per arrivare alla Luce.

Lo scrittore Armando Jivan Sahi

Lo scrittore Armando Jivan Sahi

Quando è nata l’idea di scrivere un secondo libro?

“Nel 2014-2015 ho percorso in lungo e in largo l’Italia, presentando la mia opera d’esordio ‘L’Indicibile di me stesso’. In quel periodo ho affrontato una nuova identificazione, quella di scrittore, mi sono dovuto confrontare con altri aspetti di me che mi erano sconosciuti: sono quindi venuti a galla aspetti della mia ombra con cui ho dovuto fare i conti. Inoltre in questi due anni ho raccolto un’infinità di confessioni da parte dei lettori, queste mi hanno fornito un quadro lucido ed esaustivo sulle pene a cui è soggetta l’umanità contemporanea, e in ‘Tutti i miei mondi’ ho cercato di tirarne le somme”.

Quali sono queste pene contemporanee?

“L’umanità contemporanea soffre a causa della disconnessione con la propria dimensione interiore, perché vive in perenna fuga da se stessa, sempre di fretta e occupata dal mondo esterno, rifiutando il contatto con se stessa. Di fatto le persone hanno una paura folle di stare da sole, quindi cercano ogni riempitivo possibile per autoevitarsi. Da questo stato di cose nascono molte patologie del mondo contemporaneo, in particolare lo stress, la sindrome da affaticamento cronico, le dipendenze affettive e di ogni genere e la difficoltà a trovare un senso alla propria vita. Osservando il racconto della vita degli altri e scandagliando con sempre più forza e coraggio la mia, mi sono reso conto di due cose: non c’è niente di più triste della sensazione di stare sprecando la propria esistenza e, al contempo, niente è più importante della decisione di imparare qualcosa di nuovo ogni giorno, col fine di diventare esseri sempre più saggi, evoluti, amorevoli e creativi”.

Il libro è suddiviso in capitoli, ognuno dei quali tratta tematiche specifiche. Quali sono le principali?

“Le tematiche sono diverse: si va dal riuscire a riconoscere come la società dei bisogni indotti manipola le coscienze e quindi come si può riuscire ad affrancarsene; e ancora la fuga da se stessi, il senso di colpa di sentirsi sbagliati e cattivi se non soddisfiamo le pretese degli altri; la funzione del contrasto nella nostra vita; la paura di perdere la propria rispettabilità e la ricerca di approvazione degli altri. Queste sono solo alcune delle tematiche che tratto nel mio diario”.

Armando-Jivan-Sahi-2Il libro si snoda fra pulsioni sessuali e ricerca dell’Assoluto. Come tratti in questo diario esistenziale l’identità omosessuale?

“Rispondo con una provocazione, che al contempo è anche un punto di arrivo. Non esistono persone omosessuali, esistono soltanto atti omosessuali. La società si regge su categorie, divisioni, mentre io credo che la parola amore si regga invece solo sull’unità. I miei non sono libri omosessuali, così come i libri di Umberto Eco non sono libri eterosessuali, sono semplicemente libri che trattano tematiche universali e che vanno al di là del sesso di appartenenza, della religione e dell’età. Tanta è la strada da percorrere, prima di giungere a uno stato di equilibrio interiore che ci permetta di rispondere ‘no’ alle richieste del mondo senza sentirci in colpa. Serve un incessante lavoro di auto-osservazione senza sconti, per poter realizzare come moltissime nostre azioni sono motivate dal senso di colpa, dalla sensazione di sentirci sbagliati o cattivi se non esaudissimo le aspettative degli altri, le quali sono spesso pretese mascherate da innocenti richieste. Il ‘sì a se stessi’  è la prospettiva mentale più importante da indossare, se vogliamo trasformare e interrompere soffocanti rapporti in cui domina il controllo, se intendiamo uscire dal ruolo di vittime e acquisire saggezza, libertà e potere personale. Se ho la mia approvazione, quella degli atri diventa ininfluente…”.

Armando Jivan Sahi presenterà il libro “Tutti i miei mondi” al Museo della Marineria di Cesenatico domenica 17 aprile (ore 16.30). Condurranno l’evento i ricercatori spirituali Sujati Susanna Ricci e Samuele Fabbri. Ingresso libero.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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