Tre assessori dimessi (Antonio Tavani, Giovannino Fattori e Pier Luigi Donini), un bilancio non approvato e il rischio commissariamento del Comune a pochi giorni dalle elezioni amministrative. Inizia nel caos politico il consiglio comunale di Cesenatico che vota il rendiconto 2015 e il bilancio di previsione 2016.

Nonostante un accorato appello del sindaco Buda ai consiglieri di Lega Nord e Forza Italia a votare a favore sia del rendiconto che del bilancio di previsione, la ex maggioranza ha tirato dritto e ha votato contro a entrambi i documenti.
Il rendiconto viene bocciato dal consiglio comunale di Cesenatico con 11 voti contrari (Pd, Pri, Movimento 5 Stelle, Enrico Biguzzi dell’UdC, Lega Nord, Luciano Bassi ed Emanuela Giunchi del PdL) e solo 6 favorevoli (sindaco, presidente del consiglio comunale Angelo Soragni e i consiglieri PdL Fabio Bandieri, Mauro Sbrighi, Francesco Scaramuzzo e Manuel Vernocchi).
“Vergogna!”, sono i cori da stadio del pubblico presente in consiglio comunale. “Complimenti a Forza Italia e Lega Nord!”, è l’ironia di una parte di pubblico.

Anche il bilancio di previsione 2016 viene bocciato dal consiglio comunale di Cesenatico con 11 voti contrari (Pd, Pri, Movimento 5 Stelle, Enrico Biguzzi dell’UdC, Lega Nord, Luciano Bassi ed Emanuela Giunchi del PdL) e solo 6 favorevoli (sindaco, presidente del consiglio comunale Angelo Soragni e i consiglieri PdL Fabio Bandieri, Mauro Sbrighi, Francesco Scaramuzzo e Manuel Vernocchi).
Cosa succederà ora al Comune di Cesenatico? Alla luce dei due bilanci non approvati, lo scenario che si apre, senza più una maggioranza che sostiene il sindaco Buda, è il commissariamento del Comune, che si potrebbe protratte per un anno e oltre. Ma potrebbe non essere così. A “salvare” la situazione le elezioni comunali del 5 giugno, infatti il meccanismo dei comizi elettorali si è già avviato, come per legge 45 giorni prima della data del voto. Per cui la Prefettura (un quesito è già stato inoltrato al Mistero degli Interni) potrebbe prima concedere una proroga di 20 giorni (fino al 20 maggio) confidando che nel frattempo si approvi il rendiconto e il bilancio. Trascorso il periodo e nel caso in cui non ci fosse il sì, non è escluso l’arrivo a Cesenatico di un commissario, a gestire la transizione, per il breve lasso di tempo che intercorre dalla seconda parte di maggio alla data delle elezioni amministrative del 5 giugno o all’eventuale ballottaggio del 19 dello stesso mese.
“Oggi ho sentito il Prefetto e con molta probabilità andiamo incontro a un commissariamento del Comune per un breve periodo, cioè fino alle prossime elezioni amministrative – spiega il sindaco Buda – Abbiamo anche inoltrato un quesito al Ministero, al momento non abbiamo ricevuto una risposta, quindi non è detto che, nel caso, il commissario rimanga solo per un breve periodo”.

