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In attesa del voto in consiglio comunale di questa sera (lunedì 23 maggio) sul bilancio consuntivo 2015 e di previsione 2016, il centro destra anticipa il suo voto.

“Inutile l’azione terroristica di Buda. Inutili i piagnistei e le indebite pressioni esercitate un po’ su tutti da parte del sindaco uscente perché si approvi il bilancio. Il dato rimane lo stesso: il bilancio di Buda è un castello di sabbia, ma il sindaco, pur essendo da tempo ampiamente a conoscenza di questa realtà, non ha fatto nulla per cambiare le cose, riconoscendo gli errori e cercando maggiori condivisioni. I limiti di una gestione personalistica della cosa pubblica emergono eclatanti anche in questo caso”.

OLYMPUS DIGITAL CAMERANon fa sconti il consigliere Enrico Dall’Olio, capolista della Lega Nord, all’operato di Roberto Buda e, durante una conferenza stampa, tenuta insieme al candidato sindaco della coalizione di centro destra, Antonio Tavani, alla consigliera di Forza Italia, Emanuela Giunchi, alla presenza di Samantha Gardin, esperta della Lega Nord, ha ribadito alcuni dei “limiti tecnici, oltre che politici, del bilancio Buda, che si chiude con un disavanzo di 1 milione e 800.000 euro, di cui 1 milione e 400.000 di disavanzo tecnico recuperabile in 30 anni, e un fondo svalutazione crediti di 11 milioni”.

“In questa situazione negativa – è stato detto in conferenza stampa- un’altra criticità è rappresentata dalla mancanza di liquidità, tanto che nel 2015 si è fatto ricorso a 6 milioni di anticipazioni di cassa, che non sono altro che debiti a breve con le banche. Tutto questo va a riverberarsi sul bilancio di previsione 2016: Buda per far quadrare le equazioni di equilibrio di bilancio (il patto di stabilità), perché in soldoni gli mancano oltre 5 milioni di euro, ha puntato tutto su un’ipotetica entrata in cassa di 9 milioni da parte di Eni, per l’Imu delle piattaforme. Entrata che di fatto sappiamo essere solo virtuale. Ma se dovesse venir meno questa voce, come è ampiamente ipotizzabile, su cui si struttura il bilancio, il Comune di Cesenatico si ritroverebbe nuovamente in perdita con forti criticità, che, in primo luogo, si rifletterebbero sull’indice di indebitamento, in secondo luogo costringerebbero a nuovi ricorsi a anticipazioni di cassa e, in terzo luogo, andrebbero a modificare in maniera negativa la capacità di incasso del Comune, comportando nuovi accantonamenti nel fondo di svalutazione crediti e andando a ridurre, nei fatti, la possibilità di spendere le entrate in servizi ai cittadini”.

“Dunque – afferma Dall’Olio – ci sono tutti i motivi per non votare un bilancio che metterebbe ancora più in difficoltà il Comune, mentre se Buda avesse dato retta alla Lega Nord, che già l’anno scorso, a più riprese, aveva riscontrato delle criticità e suggerito correttivi, non ci saremmo trovati in questa situazione. E che Buda sia perfettamente al corrente di essere sull’orlo del precipizio lo si desume dal documento di Programmazione, dove si afferma nero su bianco che un milione e 800.000 euro della prevista entrata ‘virtuale’ da Eni non saranno certamente incassati”.

“La scelta di non votare il bilancio è quindi un’assunzione di responsabilità, al contrario delle accuse lanciate dal sindaco, che, insieme all’assessore al ramo, non ha fatto nulla in questi anni per invertire questa tendenza, cercando
di rimediare l’enorme deficit lasciato dal Pd. E questo è tanto più evidente se consideriamo la sistematicità, dal 2013, del ricorso all’anticipazione di cassa. Certo, sarebbe stato diverso – conclude Dall’Olio – se Buda avesse dato retta agli
assessori della Lega e di Forza Italia che gli suggerivano, inutilmente, di introdurre la tassa di soggiorno, di rivisitare la spesa corrente e di indirizzare ai veri bisogni le risorse per il welfare”.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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