Il consiglio comunale boccia per la seconda volta il bilancio consuntivo 2015 e quello di previsione 2016 presentato dalla Giunta Buda, che termina il suo mandato finendo in minoranza.
Stesso copione del passato consiglio comunale: i due bilanci (consuntivo e di previsione) ricevono 10 voti contrari (Pd, Pri, Movimento 5 Stelle e il consigliere indipendente Enrico Biguzzi, il consigliere della Lega Nord Enrico Dall’Olio e di Forza Italia Emanuela Giunchi e Luciano Bassi) e 6 favorevoli (sindaco, presidente del consiglio comunale e i consiglieri Manuel Vernocchi, Fabio Bandieri, Mauro Brighi e Francesco Scaramuzzo). Assente il consigliere del Pd, Stefano Tappi.
Quella che si è celebrata questa sera in consiglio comunale (lunedì 23 maggio) è stata una seduta straordinaria richiesta dalla Prefettura, in seguito alla precedente bocciatura dei bilanci. A questo punto il sindaco Buda dovrà trasmettere la nuova votazione alla Prefettura, che a sua volta deciderà quando inviare a Cesenatico il commissario, fino all’elezione del nuovo sindaco, che potrebbe avvenire domenica 5 giugno o in caso di ballottaggio domenica 19 giugno.
Un consiglio comunale al vetriolo, con un pubblico da tifo da stadio, cadute di stile e attacchi infuocati. Ma un solo risultato finale: bilanci non approvati e una città che a breve vedrà il suo primo commissariamento della sua storia.
Gli interventi.
Il sindaco Roberto Buda. “Nonostante l’appello di tutte le sei associazioni di categoria a votare il bilancio di previsione per il bene di Cesenatico, imperterriti, 10 consiglieri comunali hanno votato contro, lasciando così Cesenatico nello stallo per tutta l’estate. Mi accusano di avere procurato un disavanzo di 1,62 milioni di euro del 2015, ma si tratta di un disavanzo tecnico causato dal fatto che Renzi ci ha obbligato da un anno all’altro a svalutare tutti i crediti non ancora incassati passando da poche centinaia di euro nel 2014 a diversi milioni di euro nel 2015. Mi accusano di fare troppe anticipazioni di cassa, in pratica chiedere liquidità alla banca per pagare imprese e dipendenti. Anche qui il Governo, cambiando le regole, fa incassare ai Comuni gli oneri finanziari dopo giugno, ma noi dobbiamo pagare dipendenti e fornitori anche a gennaio, febbraio, marzo… Le cose sono due o paghiamo le imprese (e noi lo facciamo in 9 giorni) o non facciamo le anticipazioni di cassa. Noi abbiamo scelto di pagare. Infine mi hanno criticato sulla richiesta dell’Imu sulle piattaforme Eni. Finalmente in Italia c’è stata una sentenza della Cassazione che fa giustizia. Perchè non la dobbiamo richiedere? La preoccupazione se queste risorse non entreranno è fittizia, già il 30% è infatti svalutato e se il resto non entrerà subito verrà coperto nei prossimi anni con opportune scelte politiche che verranno valutate in caso di necessità. Con il voto contrario la politica non ha ascoltato la città”.
Alberto Papperini, consigliere comunale del M5S. “Durante il consiglio comunale abbiamo finalmente avuto la prova di come Buda assieme a tutti i partiti abbiano strumentalizzato la crisi in cui versano le casse comunali. Ora non ci sono più scuse. Ora sappiamo distinguere chi ha a cuore il bene della collettività e chi è rimasto a corto di scuse per giustificare la propria ipocrisia e fallimento. Il Movimento 5 Stelle, con dovere ed impegno istituzionale, ha presentato due emendamenti per uscire dall’empasse ed evitare il commissariamento. Tuttavia, né il sindaco né i partiti in consiglio si sono assunti le proprie responsabilità nei confronti della città, dei cittadini e delle attività commerciali. Nessuno ha preso in considerazione le proposte del Movimento di risparmiare sulla Cesenatico Servizi, con l’obiettivo di abbassate l’Irpef e Imu per le attività produttive. Se si fossero presi in considerazione questi emendamenti, il nostro voto sul bilancio, pur estremamente critico, sarebbe stato favorevole”.