Una nuova “tegola” si abbatte sulla ex amministrazione Buda e questa volta arriva direttamente dalla Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio delle Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Si tratta di una diffida nei confronti del Comune di Cesenatico – datata 9 giugno scorso – riguardante l’adozione della variante al PSC (piano strutturale comunale) che include gli stabilimenti balneari nel Territorio Urbanizzato, escludendoli dai vincoli paesaggistici.
La lettera, indirizzata al sindaco di Cesenatico, al commissario prefettizio, alla Regione, al Ministero dei Beni Culturali e alla Prefettura, ha come oggetto “litorale e stabilimenti balneari. Diffida”. Al centro del documento la variante al PSC, approvata in consiglio comunale il 10 marzo 2015, che esclude le aree sottoposte a vincolo paesaggistico, disciplinate dal decreto legislativo 42/2004.
Nel documento la Soprintendenza fa riferimento a una precedente nota del 14 maggio 2015, dove si ribadiva al Comune di Cesenatico che gli interventi nei territori costieri, ricadenti entro 300 metri dalla battigia, devono sottostare all’autorizzazione paesaggistica. Da qui la diffida di dare autorizzazione alla variante al PSC, che include gli stabilimenti balneari nel Territorio Urbanizzato escludendoli dai vincoli paesaggistici, in quanto “atto pregiudizievole alla tutela del paesaggio”, disposta dall’articolo 9 della Costituzione Italiana e disciplinata dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.