fbpx

capitaneriaTanta paura nel pomeriggio di domenica 31 luglio per due diportisti, al largo di Cesenatico, ma fortunatamente tutto si è risolto per il meglio.

Erano appena passate le 14 quando una chiamata al numero blu 1530 ha allertato la sala operativa della Guardia Costiera di Cesenatico per un intervento di soccorso a un’imbarcazione a vela, a circa 2 km dal canale Tagliata: una donna, in lacrime per la comprensibile agitazione, segnalava la caduta in acqua del marito, un 60enne nato a Milano, che per via della corrente non riusciva a più a salire a bordo e stava prendendo sempre più il largo.

La donna, una cesenate di 55 anni, era appena riuscita a lanciare il salvagente di bordo al naufrago, ma vedendo il marito allontanarsi sempre più, e non essendo in grado di pilotare l’imbarcazione, aveva deciso di allertare i soccorsi, riuscendo a fornire anche indicazioni abbastanza precise sulla posizione in mare.

L’uomo è stato intercettato dal gommone della Capitaneria a circa 800 metri di distanza dall’imbarcazione da cui era caduto in acqua, e tratto in salvo con l’ausilio di un’altra unità da diporto dirottata sul punto. Le sue condizioni di salute sono parse subito buone, ma la paura per la coppia è stata tanta.

Le avvertenze. Quando si esce in mare prudenza e diligenza sono le parole d’ordine: controllare sempre che le dotazioni di sicurezza siano a bordo e in perfetto stato di efficienza. Esercitarsi al loro corretto utilizzo può davvero salvare la vita. Nell’evento di domenica determinante si è rivelato il salvagente anulare a portata di mano, anche se, magari, la presenza di una sagola assicurata correttamente all’unità, avrebbe di certo evitato al naufrago di prendere pericolosamente il largo. Al tempo stesso non bisogna mai uscire senza un telefono cellulare o un apparato radio che consenta di mantenere contatti diretti con la terraferma: in caso di emergenza i minuti sono fondamentali, e un soccorso allertato per tempo ha molte più possibilità di riuscita. Importante, poi, soprattutto per i meno esperti, avere sempre dei punti di riferimento per memorizzare e quindi segnalare la propria posizione: in caso di emergenza in mare, infatti, qualora non si disponga di un GPS in grado di fornire la posizione precisa, diviene fondamentale segnalare ai soccorritori un punto di riferimento a terra (e spesso su Cesenatico un evidente riferimento per i naviganti è il grattacielo, ma anche le piattaforme di gas, i vivai di mitili), il porto da cui si è partiti, da quanto tempo si è in mare e se possibile anche la direzione di marcia indicativa con cui si è navigato. Tutte informazioni che, seppur sommarie, in caso di emergenze possono divenire essenziali.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply