RIMINI “Mai come oggi i lavoratori e le lavoratrici stagionali sono working poors”, ci ha ricordato Fortunato Stramandinoli attivista della campagna ed esponente di Sinistra Italiana ricordando anche come “il fenomeno del lavoro gravemente sfruttato sia endemico e strutturale del sistema turismo in Emilia Romagna, dove ingenti risorse pubbliche vengono spese per la promozione turistica e nulla per chi la sostiene materialmente ovvero i circa 34.000 lavoratori stagionali della provincia Riminese.
Manila Ricci, delegata ADL Cobas e presidente dell’ass. Rumori Sinistri, ha ricordato invece “come questa campagna sia una campagna che guarda al contesto europeo e al tema della cittadinanza europea. L’abbassamento dei costi dei salari e l’impoverimento diffuso dei lavoratori e delle lavoratrici del settore non è colpa dei cittadini rumeni, che rappresentano una fetta importante della forza lavoro del settore, ma della mancanza di politiche comuni in tutta Europa sul salario minimo, su reddito di base, ammortizzatori sociali e welfare state.
Manila Ricci ha proseguito ricordando infatti come “L’austerità e le riforme del lavoro imposte dalle oligarchie finanziarie hanno contribuito a generalizzare le forme di sfruttamento e precarietà facendo crescere povertà e razzismo diffuso. Questa è quindi una campagna profondamente antifascista e antirazzista, in un luogo offeso lo scorso week end da un gruppo neonazista che qui alla fontana dei Quattro Cavalli manifestava a difesa dello status quo e contro la generalizzazione dei diritti in occasione di un appuntamento importante come il Rimini Summer Pride”.
Paolo Rossi, attivista della campagnae uno degli animatori di Possibile nonché membro del direttivo dell’Anpi, ha spiegato invece come si è costruita “la comunicazione della campagna, che utilizzerà alcune app ad esempio whatsapp per comunicare con i lavoratori e creare chat comuni, i social network ecc..” mentre per i manifesti e l’affissione pubblica – ho proseguito Paolo Rossi – di “come questa campagna sia un po’ l’evoluzione delle precedenti, ovvero ai manifesti bilingue rivolti ai lavoratori stagionali, si affianca un manifesto per i turisti e cittadinanza”.
Gli attivisti e le attiviste hanno infatti ricordato come un fenomeno esteso e strutturale quale lo sfruttamento del lavoro nel turismo si accompagni ad altri comportamenti lesivi degli interessi collettivi, come l’evasione fiscale per esempio, e che è compito di una comunità solidale e non indifferente organizzarsi per difendere la città da comportamenti dannosi e lesivi dei diritti di una parte della cittadinanza.
Contro lo sfruttamento e la precarietà nel settore turistico/stagionale, per un sistema di alloggi diffusi per i lavoratori e le lavoratrici in transito, per un reddito di sostegno a chi denuncia questi i messaggi forti e chiari che dalla conferenza stampa gli attivisti e le attiviste della campagna hanno voluto mandare anche al Sindaco Andrea Gnassi. Da oggi è attivo il numero di telefono della campagna e del percorso pubblico e partecipato contro lo sfruttamento nel Turismo, 349 9745299, che può essere utilizzato sia per appuntamenti e segnalazioni da parte dei lavoratori sia per chi è interessato a dare il proprio contributo fattivo alla costruzione del percorso.