fbpx
News

“Dammi il cellulare o ti ammazzo”

By 14 Agosto 2016 No Comments

foto(4)Il personale del Posto di Polizia di Cesenatico nella notte tra venerdì e sabato, ha effettuato un servizio straordinario del territorio disposto dal signor Questore della Provincia, per prevenire e reprimere i comportamenti illeciti che possono verificarsi in occasione del ponte di ferragosto che vede sensibilmente aumentare la presenza di turisti in questa località

E proprio la presenza cospicua del personale del Posto di Polizia di Cesenatico in servizio nella zona centrale del “Polo del divertimento” proprio per effettuare mirati controlli e gestire le situazioni più a rischio, permetteva di svolgere un efficace intervento in una situazione a dir poco delicata in mezzo a tanta gente, che si concludeva con la denuncia di due soggetti italiani responsabili di rapina aggravata in concorso commessa con un coltello la sera precedente in danno di un minorenne di 15 anni residente a Cesena ed il sequestro dell’arma utilizzata per portare a termine l’efferato delitto.

In particolare la vittima di 15 anni, a cavallo della mezzanotte tra venerdì e sabato, contattava gli agenti di Polizia che stavano svolgendo servizio sia in abiti civili che in divisa, mettendoli al corrente della rapina che aveva subito la sera precedente e della presenza nei pressi di un locale sito al termine del molo dei suoi aggressori che indicava.

Il pronto intervento degli agenti permetteva di fermare un gruppo di avventori tra cui si trovava almeno uno dei due soggetti responsabili dei fatti incriminati raccontati brevemente dal ragazzino e nonostante la calca di gente, tra cui tantissimi curiosi, riusciva a venire a capo della intricata e spiacevole vicenda.

La vittima in questi giorni in vacanza con la famiglia a Cesenatico, raccontava agli agenti che nella tarda serata dell’ 11 agosto 2016 , era tranquillamente uscito con i suoi amici per recarsi nella zona del molo di Cesenatico per passare una serata divertente con loro. Dopo la mezzanotte mentre si godeva lo spettacolo un ragazzo più grande, che si trovava seduto ad un tavolino del locale con altri tre soggetti, gli domandava se sapesse dove si poteva trovare della droga, in specie della cocaina.
Ovviamente il ragazzino, “a modo”, lontano dal quel mondo gli rispondeva sorpreso di non saperne nulla. La risposta probabilmente non andava a genio al ragazzo più grande che spalleggiato da un altro amico seduto al tavolo con lui, lo allontanava con modi sgarbati e con gesti perentori della mano.

Successivamente verso le ore 01.30 il minorenne si congedava dalla compagnia dei suoi amici e si incamminava da solo in direzione del grattacielo per far ritorno a casa percorrendo la zona pedonale dei “Giardini a Mare” che costeggia gli stabilimenti balneari. Giunto a metà strada, con la coda dell’occhio notava che seduti sugli scalini di legno c’erano i due ragazzi che poco prima gli avevano chiesto della droga. Quello che prima si era limitato a spalleggiare l’amico, ovvero il più giovane, richiamava l’attenzione del minorenne ponendogli la stessa domanda di prima “dove posso trovare della cocaina”. Il minorenne ovviamente rimaneva sorpreso dalla domanda come la prima volta ed anche in questa circostanza rispondeva di non saperne nulla e cercava di allontanarsi da loro proprio per evitare guai. A questo punto i due soggetti però non paghi della risposta cercavano di trattenerlo ponendogli domande invadenti e di poco senso data l’ora. Il ragazzino, spaventato, cercava di dare risposte elusive e di allontanarsi.

I due però non paghi si alzavano e si ponevano ai suoi fianchi chiedendogli l’orario. Il ragazzino piuttosto intimorito dal comportamento dei suoi interlocutori , che entrambi indossavano una felpa con il cappuccio tirato sulla testa, quasi a volersi celare il volto, estraeva dalla tasca dei pantaloni il suo telefonino Iphone per dirgli l’ora ma guardando bene di tenerselo vicino al corpo forse perché presagiva qualcosa. Infatti a questo punto il più giovane dei due ed anche quello più insistente con le domande, che verosimilmente aveva raggiunto lo scopo che si era prefissato, gli strappava il cellulare con violenza dalle mani tanto che l’oggetto cadeva in terra. La vittima cercava quindi di riprenderselo , ma il secondo soggetto quello più grande lo affiancava e lo afferrava impedendogli i movimenti dando modo al suo compare di raccogliere il telefono. Poi lo spintonava allontanandolo da se.

poliziaPoiché nella memoria del telefonino il minore conservava tutte le sue foto, i contatti e soprattutto aveva immortalato i momenti più belli delle sue vacanze, pur impaurito, chiedeva più volte agli aggressori la restituzione del bene ma senza ottenere alcun risultato; anzi alle suppliche del ragazzo, gli aggressori lo minacciavano di gravi conseguenze se il giovane non si fosse allontanato anche dicendogli varie volte il primo “vattene via o ti ammazzo” ed il secondo: “basta ammazzalo”.

A questo punto, forse irritati dal fatto che la loro vittima, pur se di giovane età e da solo ad affrontare la situazione, avesse il coraggio di protestare e chiedere la restituzione del suo telefonino, uno dei due malviventi estraeva dalla tasca un coltello a scatto (la vittima udiva bene lo scatto della lama) ed impugnandolo minacciosamente gli si avventava contro. A questo punto il coraggio del minorenne lasciava il posto al buon senso e lo stesso cominciava a scappare tornando verso il molo dove aveva lasciato la sua comitiva.

Quindi tornando alla sera tra venerdì e sabato, gli agenti del Posto di Polizia di Cesenatico dopo essere stati notiziati dal minore dell’accaduto della sera precedente pur tra mille difficoltà dovute alla cospicua presenza di persone, anche tanti curiosi, riusciva ad individuare i soggetti indicati dalla vittima per i fatti che lo avevano visto coinvolto suo malgrado e controllava tutta una serie di persone ivi presenti

Poi chiariti i ruoli di tutti gli identificate, tutto si spostava presso gli uffici di polizia dove la vittima nel frattempo raggiunta dal padre, denunciava l’accaduto e si raccoglievano le informazioni dei testimoni.

I due ragazzi che la sera precedente ai tavoli del locale notturno, forse con la mente un po’ annebbiata dai fumi dell’alcol , avevano domandato la droga al minore venivano chiaramente individuati per V.A. residente nel torinese di anni 22 e S.A. del milanese di 28 anni entrambi a Cesenatico per fare la stagione come dipendenti di uno stabilimento balneare.

La perquisizione presso il domicilio di V.A., che la vittima aveva chiaramente individuato come l’aggressore armato, permetteva di ritrovare il coltello a scatto utilizzato la sera precedente per commettere la rapina in danno del cesenate cristallizzando la sua responsabilità come tra l’altro ben enunciata dalla vittima ai poliziotti, mentre non veniva trovato l’I-PHONE oggetto della rapina di cui verosimilmente gli aggressori si erano già disfatti forse per il timore che si potesse trovare utilizzando le applicazioni di cui è dotato il predetto apparecchio.

A nulla pertanto era valso l’escamotage dell’aggressore di calarsi sulla testa il cappuccio della sua felpa perché il minore piuttosto sveglio aveva avuto modo di vederlo chiaramente nelle concitate fasi della rapina ed anche poco prima nel locale notturno.

Per il secondo soggetto, anch’esso denunciato per i medesimi fatti, che era presente nel locale all’inizio della vicenda, sono in corso ulteriori accertamenti per trovare riscontri al racconto della vittima.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply