La Polizia di Stato di Cesena e la Squadra Mobile di Forlì hanno arrestato un 35enne italiano per maltrattamenti e atti persecutori nei confronti della moglie, in esecuzione di provvedimento cautelare richiesto dalla Procura della Repubblica di Forlì. Nei giorni scorsi, la Polizia ha arrestato il 35enne, residente a Gatteo, dopo le circostanze probatorie acquisite nel corso di un’articolata indagine per i reati di maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori, perpetrati dal 2006 ad oggi.
Le indagini sono state avviate dalla 2^ Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile di Forlì, quando nel luglio scorso la donna ha richiesto aiuto denunciando gravi episodi di violenza subita, unitamente a intimidazioni e minacce. Gli investigatori hanno rassicurato la donna sulla rete di protezione che si sarebbe immediatamente attivata anche con l’intervento dei centri Antiviolenza. La donna ha quindi denunciato quanto subito dall’uomo, soggetto già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e la persona, non ultimo il suo coinvolgimento nell’Operazione Dirty Soccer legata al mondo delle scommesse illegali.
Gli approfondimenti investigativi svolti sotto la direzione della Procura della Repubblica di Forlì, hanno permesso di riscontrare le dichiarazioni della vittima: maltrattamenti e vessazioni subite in presenza delle figlie minori della coppia. In particolare le indagini hanno riscontrato come l’uomo sottoponesse la moglie a seriali maltrattamenti, usando violenza, infliggendole patimenti fisici e morali, mediante reiterate percosse (cagionandole ecchimosi sul corpo e sul viso), minacce di morte e ingiurie (“o con me o con nessun altro” le ripeteva frequentemente).
Ad aggravare la situazione la condotta dell’uomo mantenuta anche successivamente alla collocazione della donna in una struttura protetta mediante messaggi di morte nei suoi confronti attraverso i social network, con frasi del tipo “tanto prima o poi esci da dove stai”, “Tanto lo so dove stai”, “Quando esci da là dentro, ti devo scannare”. Infine, recandosi nel paese d’origine al Sud, l’uomo ha attuato una spedizione punitiva nei confronti del presunto amante della moglie, i cui intenti erano stati ampiamenti manifestati nei messaggi inviati alla donna, spedizione che è poi sfociata in un’aggressione fisica mostrando, quindi, di essere capace di portare a termine gli intenti minacciati.
L’arrestato è stato condotto al carcere di Forlì a disposizione dell’Autorità Giudiziaria forlivese. Durante il suo arresto i poliziotti hanno rinvenuto all’interno della sua abitazione una pistola elettrica-taser, di libera vendita, ma non di porto.