C’è chi con Dario Fo ha stretto un’amicizia e un legame artistico che è si è consolidato negli anni. Ecco come Enrico Bartolini, noto come Berico ricorda come ha conosciuto il Maestro.
«Avevo 13 anni – racconta – e lavoravo nel ristorante dei miei genitori sul porto canale. Nel pomeriggio a volte mi mettevo appena fuori dalla porta a disegnare e ricordo di aver dipinto delle rose un pomeriggio. Fo è arrivato per prenotare per la sera e ha visto il mio dipinto e lo comprò per regalarlo a Franca. Il mio primo quadro lo comprò Dario Fo».
Il racconto di Berico si tinge di nostalgia e bei momenti. «Erano gli anni d’oro – aggiunge – in cui Fo portò a Cesenatico una miriade di artisti tra cui Jannacci, Cochi e Renato e tanti altri. E Cesenatico non dovrebbe scordare che deve la sua fama anche all’amicizia tra Fo e Primo Grassi. Negli ultimi anni ’90 abbiamo cominciato a rifrequentarci in occasione della realizzazione delle tende al mare; successivamente mi fece la prefazione per la mostra che facevo per le vele che avevo dipinto e così abbiamo ripreso a frequentarci».
«Parlavamo di tutto – sottolinea Berico – dal Papa a Dio alle donne. Da aprile mi aveva commissionato tre statue per il Musa lab di Verona, a cui si aggiungono altri lavori tra cui anche quelli per la mostra di Darwin. Quando mi disse che voleva realizzare questa mostra gli proposi di farla a Londra perché avevo dei contatti, ma lui preferì Cesenatico. Io lo guardavo dipingere ammirato e si dovrebbe ricordare che lui era prima di tutto un pittore».
«Sono andato a Milano – conclude Berico – solo dieci giorni fa a trovarlo e ho dormito a casa sua. Oggi sono partito per tornare a incontrarlo ma mi è giunta la telefonata di una sua assistente quando ero a Cesena. Lì mi ha detto che Dario ci aveva detto addio».