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Aumento Tari, il sindaco spiega perché

By 3 Dicembre 2016 No Comments
Il sindaco Matteo Gozzoli

Il sindaco Matteo Gozzoli

In un lungo comunicato stampa il sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli spiega i motivi che hanno portato all’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, nel 2016.

«Già nel bilancio di previsione 2016 presentato dalla ex Giunta Buda era previsto un aumento dell’8% della Tari, poi le note difficoltà politiche e il successivo commissariamento hanno fatto saltare l’operazione che si è perfezionata prima con il Commissario e successivamente con il riequilibrio di bilancio della mia amministrazione. Oltre alle coperture dei numerosi debiti ha dovuto prevedere un aumento pari al 15% della tariffa dei rifiuti. Aumento che avevamo comunicato già a metà luglio e che abbiamo continuato a chiarire in ogni occasione. Per questo motivo non ritengo corretto parlare di “sorpresa di Natale”, direi piuttosto che si è trattato di una novità ampiamente annunciata».

Perché è stata aumentata la Tari? «E’ stata una scelta obbligata, la legge infatti specifica che l’ammontare complessivo degli insoluti legati alla tassa rifiuti va coperto con la tariffa. In soldoni, anche se si tratta di un’operazione iniqua che colpisce chi solitamente paga le tasse, la legge specifica che per recuperare la quantità di Tari non versata occorre prevedere un aumento della tariffa che pareggi il disavanzo. Oltre a questa azione ovviamente va attivata un’azione di recupero dell’evaso che tuttavia negli ultimi anni non ha prodotto risultati considerevoli».

Perché si è arrivati ad un aumento così consistente? «Cesenatico presenta un alto tasso di evasione per quanto riguarda la tassa rifiuti. Il 2014 la Tari ha visto un tasso di insoluti del 9,42%, il 2015 ha visto schizzare gli insoluti al 12,64%. La ex Giunta Buda invece di predisporre un adeguato fondo di svalutazione insoluti ha inserito d’ufficio un fondo di insoluti di 100.000 euro. In sintesi a fronte di una quota di insoluto media del 10% il Comune dal 2012 al 2015 ha previsto un fondo insoluti pari all’1,3%. Si tratta di fondi completamente inadeguati che hanno solamente rimandato di anno in anno i problemi senza affrontarli».

A quanto ammontano gli insoluti? «Appena insediati abbiamo appreso che gli insoluti dal 2013 al 2015 ammontavano a 1.947.038,44 euro. Nel 2013 ammontavano a 497.000 euro con soli 37.000 euro di recuperi. Nel 2014 gli insoluti sono passati a 590.000 euro con un recupero di sole 101.000 euro. Nel 2015 si è arrivati alla cifra record di 859.000 euro di evasione pari al 12,64% del totale della tariffa che per la nostra città ammonta a 7.540.477,98 euro. In tre anni la città ha accumulato un buco di circa 2 milioni di euro solamente sulla Tari e l’amministrazione precedente invece di affrontare il problema, ha preferito nasconderlo tenendo stabile la tariffa e non prevedendo un adeguato fondo insoluti che a fronte di un aumento delle insolvenze è rimasta fisa a meno di un decimo del totale. Appena insediati abbiamo dovuto prevedere l’aumento del 15% aumentando così il fondo per insoluti da 100.000 euro a circa 1 milione di euro avviando un’azione molto più energica di recupero dell’evasione. Oggi, oltre al recupero dell’evaso, l’ufficio tributi sta portando avanti un grosso lavoro di aggiornamento della banca dati e di recupero dell’evasione. Questa attività è propedeutica ad una nuova gestione della riscossione che dal 1°gennaio 2017 gestiremo internamente come Comune mentre in precedenza il servizio era affidato ad Hera».

Immediata la replica dell’ex sindaco Roberto Buda. «Secondo quello che afferma il Pd avremmo dovuto far pagare ai cittadini onesti quello che altri cittadini non avevano pagato subito. La legge non imponeva di svalutare tutti i crediti subito ma solo quei crediti non incassati in 5 anni, tempo utilizzato per il recupero. In Commissione, negli anni 2013, 2014 e 2015, abbiamo in più occasioni discusso delle nostre scelte che tutelavano i cittadini onesti, non tartassandoli con spropositati aumenti di tariffa. Non ci risulta che il Pd abbia mai chiesto di aumentare la tariffa Tari per coprire i previsti insoluti. Il Pd mente inoltre sui valori riportati perchè nel Rendiconto 2015 per gli anni 2013, 2014 e 2015 era già stato accantonato un Fondo Svalutazione Tari di oltre 1 milione di euro, a fronte degli attuali 1,7 milioni di insoluto. Occorre anche ricordare che Hera aveva comunicato al Comune nel 2013 una percentuale di probabili insoluti del 2% e non del 10%. E’ ora che questa Giunta si prenda delle responsabilità senza scaricare sempre tutte le colpe su chi li ha preceduti».

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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