
PUNTO 1
La prima cosa che l’amministrazione sottolinea è un appello a chi ha ricevuto le cartelle. Si può chiamare il numero 0547 79246 oppure il num. verde 800 213036 (per le contestazioni Tari) e l’800 978904 (per le Tia) e prendere appuntamento in comune nell’apposito ufficio Tari/Tares.
L’ufficio è aperto al pubblico il lunedì e mercoledì dalle 10 alle 13.30
Martedì dalle 15 alle 17
Venerdì dalle 9 alle 13.30
Solo su appuntamento il giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17 prenotando allo 0547 79246
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L’amministrazione sta provvedendo a ricostruire e aggiornare la banca dati avvalendosi anche dalle planimetrie catastali. Questo perché fino al 2012, quando la Tari era Tia, era gestita da Hera che già a suo tempo avrebbe dovuto fare verifiche e riscossione crediti. Mesi fa ha chiesto di potersi affidare alla Engineering Tributi Spa che cura il recupero evasione dei tributi dovuti al comune. E questo avviene negli stessi locali del Comune; ecco perché per le contestazioni di Tia e Tares, nonostante solo la prima riguardi Hera, ci si deve rivolgere all’ufficio tributi del Comune.

Dal 2013 la Tia è stata sostituita dalla Tari e è tornata in toto sotto la gestione del comune. Il database non è stato manutentato a puntino da chi lo ha gestito in passato quindi ora il Comune sta ricontrollando i dati dal 2011 in poi e vengono a galla le discrepanze come quelle di chi non ha conteggiato, ad esempio, i garage. In pratica si tratta di un punto a capo.
Quindi i fatti vanno valutati caso per caso per verificare se l’importo sia dovuto veramente. Il comune infatti ha previsto nell’ultima variazione di bilancio di recuperare circa 900 mila euro di evaso dalla Tari, ma non ha fatto mistero di considerare la cifra suscettibile di ribasso a seguito delle verifiche svolte nei prossimi mesi. «Questa cifra – ha spiegato l’assessore al bilancio – è prevista in bilancio come entrata non spendibile pertanto abbiamo costituito un fondo crediti di dubbia esigibilità di pari importo. Questo perché prima vogliamo essere certi che siano dovuti».

Le casistiche principali riguardano singoli cittadini quindi residenze domestiche perché, in buona fede, pensavano che tutto fosse fatto in automatico una volta fatto il cambio di residenza.
L’assessore Roberto Amaducci interviene in risposta a chi chiede se non ci siano altre spese da tagliare. «Il comune ha una spesa corrente di oltre trenta milioni di euro. Alcune sono spese fisse come ammortamenti dei mutui, spese del personale e di struttura. Altre possono essere riviste capendo cosa implicano per non tagliare servizi alla collettività. Cesenatico Servizi è una delle voci di spesa da valutare, potrebbe essere oggetto di revisione. Non è semplice ma ci stiamo già lavorando».
