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I rilevamenti olfattometrici effettuati nell’impianto del Gruppo Hera e in 4 zone strategiche del territorio  di Cesenatico «hanno quantificato e qualificato la natura degli odori, dimostrando che non risultano imputabili all’impianto di depurazione, recentemente rinnovato».

A Cesenatico il progetto di monitoraggio degli odori in città, condotto in estate grazie all’utilizzo dei cosiddetti «nasi elettronici», ha risultati interessanti, presentati dai tecnici di Hera all’audizione pubblica nell’ambito della Commissione consiliare permanente Pianificazione territoriale ed ecologica, che «hanno dimostrato scientificamente che gli odori a volte presenti non sono attribuibili alla presenza e funzionamento del depuratore».

In particolare, l’impianto di Cesenatico, recentemente ammodernato da Hera, per adeguarlo alle esigenze del territorio e al contesto ambientale, in agosto è stato sottoposto per circa un mese ad approfondite indagini olfattometriche, facendo ricorso alle più avanzate metodologie disponibili, con l’obiettivo di pervenire a risultati oggettivi e utili alle decisioni per il superamento di alcuni disagi collegati alla presenza di odori.

L’indagine scientifica, voluta dall’amministrazione comunale e da Hera, è stata realizzata utilizzando la competenza e le tecnologie di LOD, un laboratorio indipendente e specializzato nel campo dell’olfattometria dinamica, costituitosi come spin-off dell’Università di Udine. Le misure sono poi state caratterizzate e ricostruite grazie al lavoro dei laboratori specialistici del Gruppo. Lo scopo del monitoraggio era proprio quello diindividuare e rilevare l’origine dei cattivi odori percepiti in alcune zone della città che sembravano attribuibili all’impianto di depurazione delle acque reflue.

Le fasi di monitoraggio degli odori. Le attività di monitoraggio sono state divise in tre fasi: l’indagine olfattometrica sulle emissioni, condotta nelle diverse fasi operative di gestione del depuratore, a cui sono seguiti immediatamente interventi di miglioramento; la modellistica della dispersione, per misurare la variazione dell’impatto olfattivo a seguito delle attività di miglioramento e di mitigazione degli odori, e infine un’ultima fase di monitoraggio con i cosiddetti «nasi elettronici», utilizzati per tracciare l’origine degli odori e capire quale percentuale degli stessi, con riferimento ai recettori individuati, fosse riconducibile all’impianto e quale a fonti diverse.

I «nasi elettronici» sono stati «addestrati digitalmente» per individuare, riconoscere e catalogare gli odori provenienti dalle varie parti dell’impianto di depurazione, per poi poter confrontare gli odori con quelli percepiti in città in quattro diverse posizioni strategiche, identificate in accordo con gli Organi di controllo. Per tutto il mese di agosto, facendovi tappa per una settimana consecutiva, un naso interno è stato collocato in varie zone dell’area di pertinenza dell’impianto di depurazione, mentre un naso esterno è stato collocato prima al serbatoio di via Torre Malatestiana, poi al Ponte del Gatto, alla Nuova Famiglia e infine nella zona del cimitero.

L’esito dell’indagine assolve l’impianto di depurazione. I risultati attestano che la provenienza dell’odore percepito dai cittadini di Cesenatico è attribuibile all’impianto e ai sollevamenti fognari di rete in una misura molto marginale: intorno all’1%. Il 6–7% degli odori è stato attribuito dai nasi ad altre sorgenti sconosciute (cioè aria contenente molecole classificabili come odori ma non attribuibili al sistema di fognatura e depurazione cittadino), mentre il restante 92% circa è stato classificato come aria neutra e quindi non «contaminata» da odori.

Fra gli interventi di adeguamento dell’impianto di depurazione di Cesenatico c’è la variante migliorativa rispetto al progetto originario che riguarda la linea fanghi, sulla quale si è intervenuti realizzando nuovi ispessitori, una nuova vasca di stabilizzazione aerobica, nuove centrifughe, un nuovo sistema di trattamento aria a mezzo sistemi enzimatici nebulizzanti ed installando un nuovo sistema di stoccaggio fanghi (Silos). Quest’ultimo intervento nasce dalla necessità di mantenere il fango disidratato lontano dal contatto con l’atmosfera per evitare l’emissione di odori in condizioni di alte temperature, inoltre permette un rapido allontanamento dall’impianto mediante attività di carico dei mezzi, in totale sicurezza degli operatori.

«L’iniziativa, in linea con il mio programma di mandato – interviene il sindaco Matteo Gozzoli – ha consentito di monitorare la qualità dell’aria, un tema importante sia per la qualità della vita dei cittadini sia dei turisti».

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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