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«A Valverde il Natale non è pervenuto». Tornano a farsi sentire albergatori per segnalare alcune mancanze che potrebbero rendere più vivace quella fetta di Cesenatico. Ma passando per quelle vie si notano i segni di comportamenti da biasimare che ricadono sulla collettività.

«Viale Carducci è curato – dice un albergatore – ma anche le vie a monte fanno parte di Valverde e lì la condizione è molto diversa. In dieci giorni sono passati a pulire la strada solo ultimamente. Le foglie secche sono state ai margini della strada per troppo tempo e di luminarie natalizie neanche l’ombra. Abbiamo provato a fare qualcosa tra albergatori su questo versante, ma niente».

Un punto debole che può essere affrontato è quello esplicitato da un altro albergatore. «L’illuminazione è alternata – ha detto – e è troppo bassa. Visto che alcuni di noi tengono aperto non sarebbe male mostrare una città meno buia. Ma il problema principale che dà più fastidio sono i furti negli hotel, solo nell’ultima settimana ce ne sono stati due a cui si aggiunge un tentato di furto». Alla triste conta di aggiungono anche tre vetri rotti in altrettante auto parcheggiate in viale Tiziano nell’arco di un mese  e mezzo tra novembre e dicembre.

Ma cosa vedrebbe un potenziale turista che deve raggiungere un albergo di Valverde? «Alcune strade come via Bramante necessiterebbero di una sistemata soprattutto per chi lavoro con il ciclismo». Ma le cose più evidenti sono i cassonetti.

Ci sono quelli strapieni ma anche “isole ecologiche” in via Canova improvvisate lungo la strada. In una è anche segnato un cartello che cita “Hera”.

È risibile. L’unica conseguenza che porta è che se Hera o chi per lei porterà via tutti gli arredamenti riversati in strada staccherà fattura al comune che l’ha chiamata. In questo caso tutti pagano per uno.

Restano valide alcune segnalazioni dello scorso anno come i marciapiedi assenti in via Michelangelo, Raffaello e Brunelleschi

«Sarebbe ora che il turismo non fosse più visto come un ring politico. Tutte le forze dovrebbero capire che è la chiave per il nostro successo e iniziare ognuno a fare la propria parte senza additarsi l’un con l’altro o scaricare responsabilità».

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