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Dopo gli attentati terroristici di Londra, era considerato un obiettivo «altamente sensibile», ma alla fine il G7 sulla cultura di Firenze passerà agli archivi solo come un momento di confronto intellettuale fra i grandi della terra.

Il dispositivo di sicurezza che – lo ricordiamo – doveva proteggere per due giorni i ministri della cultura di sette Paesi, ha infatti funzionato perfettamente, tanto che lo stesso ministro Dario Franceschini, padrone di casa del vertice, ha pubblicamente ringraziato gli apparati di sicurezza «per l’efficiente lavoro».

Tra le forze dell’ordine, i corpi d’intelligence e i servizi segreti che hanno vigilato sulla due giorni fiorentina, ha operato anche la Securitaly di Cesenatico, l’azienda scelta dal Ministero per occuparsi, con l’ausilio di un checkpoint, del controllo bagagli e della perquisizione degli invitati.

Securitaly ha operato al G7 con i suoi avveniristici dispositivi ai raggi X SecurScan in grado di rilevare pistole, coltelli, esplosivi al plastico, armi in ceramica, agenti chimici, stupefacenti e qualsiasi altro oggetto considerato potenzialmente pericoloso per l’incolumità delle persone. Installati anche gli infallibili metal detector SecurScan che garantiscono una localizzazione multipla dell’oggetto pericoloso, indicandone tramite luce LED l’esatta posizione: «Abbiamo operato su tre siti – spiega Roberto Terranova, uno dei soci titolari di Securitaly – Palazzo Pitti, Palazzo Vecchio e l’hotel in cui alloggiavano tutti gli invitati, compresi i sette ministri. E’ stato un lavoro molto impegnativo perché il particolare periodo imponeva livelli massimi di efficienza e di attenzione. E ovviamente siamo i primi a rallegrarci che tutto sia andato per il verso giusto».

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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