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Richiesta di rinvio a giudizio per Vittorio Foschi, ex dirigente del Settore Sviluppo del Comune ora in forze al Comune di Riccione guidato dalla destra. Come riportato dal Corriere Romagna, a firmare la richiesta è il pm Filippo Santangelo mentre al centro della matassa su cui deciderà il gip Giorgio di Giorgio c’è il Beach Da Vinci.

Tra le contestazioni avanzate a Foschi (che rivestiva la posizione di dirigente su nomina fiduciaria dell’allora sindaco Roberto Buda) c’è quella di aver «indotto in errore il consiglio comunale». Secondo l’accusa ha «formato e presentato relazioni tecniche ideologicamente false» che hanno indotto in errore il consiglio in sede di approvazione della variante al piano strutturale del Comune di Cesenatico.

Sempre secondo la Procura, per via del “comportamento” dell’ex dirigente i vari consiglieri «attestavano falsamente l’esclusione e l’inesistenza del vincolo paesaggistico sull’area interessata». Quella della spiaggia del Da Vinci su cui è sorto lo stabilimento.

DUBBIO AMLETICO In sede di consiglio comunale del 14 aprile 2014, alla luce dei documenti chiacchierati, il Pd presentò una memoria in cui si faceva presente che qualcosa non era chiaro. Quindi la domanda è: come fa ad essere stato «ingannato» il consiglio comunale quando il principale gruppo di opposizione ha fatto obiezione? Se i sospetti del Pm fossero fondati, chi ha votato a favore della variante sapeva o si è fidato in buona fede?

Nel documento del Pd tra l’altro si legge che: «L’approvazione della variante potrebbe portare gli operatori turistici ad incappare – seppur in buona fede – in denunce per violazioni di normative statali di tutela del paesaggio».

Inoltre, tra le ipotesi di reato formulate nei confronti di Foschi c’è quella di non aver «inibito i lavori al Beach Da Vinci in assenza di permesso di costruire consentendo il proseguimento dei lavori e l’illegittima regolarizzazione con un titolo edilizio inadeguato» in merito all’elenco di opere realizzate il 31 luglio 2015 che segnaliamo per comodità a fine articolo.

Il Pm ha chiesto il rinvio a giudizio anche per Alessandro Franchi residente a Cervia. All’epoca dei fatti risulta come direttore dei lavori e gli viene contestato l’aver «eseguito i lavori senza l’ottenimento del permesso di costruire». Inoltre, in concorso con Foschi, per l’accusa ha «preposto alla gestione della sanatoria degli interventi edili in corso d’esecuzione sul Beach Da Vinci per ottenere illecita regolarizzazione delle opere realizzate abusivamente».

Sarà il giudice a fine ottobre a esprimersi sulla faccenda.

L’elenco delle opere contestate:

  • Spostamenti e nuove realizzazioni al piano terra di parti di muro del corpo centrale del manufatto in costruzione;
  • spostamento verso l’interno sul lato Rimini del manufatto, al piano terra, di 7 pilastri in ferro che sostengono un pergolato;
  • realizzazione al piano terra di 6 specchiature in vetro lavorato e verso l’interno di una colonnina in stile sul lato ovest del manufatto;
  • accorpamento al piano terra di 2 finestre sul lato nord del manufatto
  • spostamento, al piano terra, della colonna che sorregge il pergolato verso l’interno e modifiche strutturali alle aperture ubicate sul lato ovest del manufatto;
  • spostamento e realizzazione, al primo piano, di muri nel corpo centrale del manufatto;
  • realizzazione di una nuova porta, al primo piano, sul lato nord del manufatto;
  • realizzazione di 2 punti luce e una porta nuova al primo piano, sul lato est del manufatto.
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