Si chiudono le ricerche e le indagini della Squadra Mobile di Forlì nella vecchia cava di argilla a Bagnarola di Cesenatico, vicino alla fornace, inerenti la scomparsa di Manuela Teverini, avvenuta ormai 17 anni fa.
Le nuove indagini, nonostante la presenza di cani molecolari, sommozzatori e georadar, non hanno rilevato tracce di resti umani. Le ricerche erano partite dopo che era emerso che Costante Alessandri (marito della donna e nuovamente indagato per omicidio e occultamento di cadavere dopo essere già stato prosciolto dalle stesse accuse) aveva accesso all’area grazie al consenso del proprietario. Qui infatti Alessandri scaricava potature e scarti della sua attività di giardinaggio che conduceva insieme al fratello.
Ricerche quindi che andavano effettuate. Ma non è stato semplice. Prima di tutto perché i luoghi nel corso di 17 anni sono cambiati ed inoltre perché negli ultimi anni quella cava, profonda circa 15 metri, è stata ricoperta così come un secondo laghetto che si trovava nell’area. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Forlì e dirette dal dottor Mario Paternoster hanno effettuato ricerche entro i 6 metri di profondità senza di fatto ritrovare tracce umane.