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immagine di repertorio

“Io sottoscritto rappresentante di lista al seggio n10 per il movimento 5 stelle sono venuto a conoscenza dal presidente di codesto seggio dell’avvenuta votazione di n3 voti al di fuori del seggio. Il luogo sarebbe definito nel parcheggio adiacente l’edificio elettorale”. A verbalizzarlo è stato il rappresentate di lista del M5S dopo essere venuto a conoscenza di un fatto insolito.

Secondo quanto raccolto da più voci nella mattinata di oggi, domenica 4 marzo, un gruppo di tre anziani accompagnati in auto al seggio non ha potuto completare la distanza che li separava dall’auto all’urna per motivi fisici. Sempre secondo quanto raccolto, il presidente, uno scrutinatore mossi da buona fede e dalla volontà di assicurare il diritto di voto e la partecipazioni agli elettori avrebbero acconsentito a portare all’sterno le schede per farli votare in auto.

Cosa che però non è passata inosservata a chi dalla mattina ha iniziato il passaparola sull’accaduto chiedendosi se questa pratica fosse consentita. Voce che è arrivata a esponenti dei cinque stelle che hanno messo a verbale il fatto nel seggio. Sulla validità o meno a fini legali del gesto più presidenti di seggio interpellati non sono concordi. Si può dire che la legge ha previsto un comportamento in casi di impedimenti fisici e per evitare problemi e anche potenziali intralci in una giornata di elezioni caratterizzata da code, si poteva chiedere il voto a domicilio. Ovviamente la domanda non andava fatta oggi, bensì tre giorni prima.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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