Una vita vissuta da re. Se c’è qualcuno che può dire di aver avuto un’esistenza da romanzo è proprio Arnaldo Magnani. Non staremo a tediare con un poco approfondito remake delle sue avventure a New York e delle centinaia di vip immortalati perchè oggi Arnaldo Magnani è scolpito nella memoria.
Ha salutato i tanti presenti alla chiesa di San Giacomo nel primo pomeriggio di oggi, 6 agosto. A centinaia lo hanno omaggiato mentre una voce profonda ha intonato la canzone Coutry Road e un profondo rispetto è calato tra i presenti.
Un silenzio non triste, ma rispettoso come quando in uno dei film di Hollywood il re viene issato sugli scudi dopo una battaglia che lo consacrerà nella storia. E i tanti bikers si sono trasformati in fidi cavalieri di pelle che hanno issato il gas della moto al suo passaggio.
L’omelia di Don Giampiero è stata degna di un condottiero a cui è spettato l’amaro compito di dare una spiegazione in grado di lenire il dolore di una scomparsa.
“Arnaldo – ha detto – ha lasciato un segno del suo passaggio e rimarrà nella storia. Questo è un concetto tipico di chi immortala la vita. Lui lo ha fatto con molti e coincide con quel che Dio fa con ciascuno di noi, ci vuole immortalare. Pensare al suo lavoro e al fatto che questo trova riscontro nel lavoro di Dio Padre è bello come è bello pensare che Dio non vuole lasciare Arnaldo da solo, ma dargli l’immortalità. Per cui non diciamo addio ma “a Dio””.
Non è mancato chi ha fatto notare l’assenza dei rappresentati della giunta.