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“La risposta che il Governo ha fornito all’interrogazione del Onorevole Marco di Maio (Partito Democratico) in merito alla posizione che l’esecutivo intende prendere rispetto alla problematica dell’Imu piattaforme Eni, non può che lasciarmi un senso di profonda delusione, di amarezza e di abbandono di fronte a una tematica così importante, non solo per il Comune di Cesenatico, ma anche per numerosi altri Comuni italiani. Ricordo infatti che solo in Emilia Romagna ad essere coinvolti, oltre al Comune di Cesenatico, ci sono i Comuni di Ravenna e di Rimini, con in ballo decine di milioni di euro”.

Il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli interviene sulla doccia fredda che il Governo riserva sul tema dell’Imu sulle piattaforme. “Non capisco per quale motivo l’attuale Governo, oltre a non prendere in considerazione le posizioni già più volte espresse dalle sentenze della Cassazione che hanno, di fatto, già tracciato una strada ben definita, ossia l’assoggettabilità all’Imu delle piattaforme, si schieri sulla stessa linea espressa dalla Commissione tributaria di Forlì-Cesena che, a sua volta, si basava su una risoluzione del MEF”.

Poi un attacco politico: “Quello che si dichiara il Governo del cambiamento in realtà sta esprimendo in maniera ufficiale le stesse posizioni delle lobby del petrolio. Questa posizione non chiara può modificare le sorti di diversi Enti pubblici; per la sola Cesenatico, infatti, fermo restando le annualità dal 2016 in avanti (anno in cui è cambiata la normativa sull’impianti produttivi), sono in discussione 3.8 milioni di euro che dovevano essere usati dal Comune per procedere con investimenti pubblici a beneficio dei cittadini e delle imprese del territorio. A nome dell’Amministrazione comunale prendo atto, con amarezza, di questa prima risposta; ricordo che il consiglio comunale, all’unanimità, nei mesi scorsi (seduta di consiglio comunale del 30 luglio 2018), aveva richiesto un intervento al Presidente del Consiglio e al Governo, a testimonianza che questa problematica riguarda tutta la nostra comunità, senza distinzione di parte”.

Ma non si demorde: “Noi intanto proseguiremo a chiedere che ci sia una presa di posizione da parte di Governo e Parlamento, e che siano confermate le linee già tracciate dalla Cassazione nel 2016; occorrerà poi un ulteriore chiarimento normativo in merito agli anni dal 2016 in avanti”, conclude il primo cittadino.

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