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Welcome to Italy. Impossibile non notarlo scritto a caratteri cubitali su una piscina d’acqua piovana. impossibile non pensare a chi si annida in quelle stanze alveare delle colonie di ponente. Un’endovena di realtà che manda in frantumi i sogni di chi è giunto in Italia, e in Romagna, con la speranza di lavoro e vita agevolata.

+++ GUARDA QUI IL VIDEO DELL’OPERAZIONE+++

All’alba di oggi, giovedì, polizia municipale e carabinieri sono entrati in alcune colonie abbandonate calpestando calcinacci, vetri rotti, rifiuti di ogni genere. All’interno delle stanze è stato facile trovare giacigli di fortuna per definizione esposti al freddo e all’umidità.

Quelle stanze, da cui si vede il mare, hanno ospitato fino a poco tempo prima chi che ha cercato riparo tra condizioni igieniche e umanitarie misere. Welcome to Italy.

Il blitz è scattato alle sette circa dalla colonia San Francesco, a un passo dalla struttura in cui è stato trovato morto Obinna, il 31 enne nigeriano protagonista delle cronache nelle scorse settimane (leggi qui).

Nel mirino degli agenti refurtiva ben nascosta, droga, persone sospette non in regola, persone a cui indicare e fornire numeri utili per evitare un Obinna bis. Occhi esperti hanno identificato subito che quel mattone mancante da cui si intravedeva l’interno del piano terra in realtà serva alle sentinelle per notare chi entra nel cortile.

In quei corridoi, dove perdersi è questione di secondi, il buio si fa oscurità. Alcune porte sono chiuse con lucchetti e altri corridoi, tanto lunghi quanto lugubri, sono chiusi con porte divelte e accuratamente risposte a tutela della propria privacy. Del proprio rifugio in cui, forse, un po’ di speranza sul futuro ancora resiste. Altre stanze sono discariche in cui non è difficile scorgere bici più o meno nuove depredate di quel poco che possono avere.

Il cane dei carabinieri è specializzato nel rinvenimento di stupefacenti; gli agenti lo hanno impiegato nella colonia Santarcangiolese perché in estate avevano scoperto che uno spacciatore la usava come deposito nonostante fosse stata incendiata mesi prima (leggi qui). Ma questa volta il fiuto non è stato solleticato da nessun profumo intenso.

Tra gli interrogativi ce ne sono due che resistono al tempo e alle intemperie. Questi ragazzi come campano? I proprietari delle strutture non si sentono complici del degrado che hanno creato? La risposta è sotto gli occhi di tutti perché è scritta a caratteri cubitali. Welcome to Italy.

L’esito dell’intervento ha dato risultato positivo: nella Colonia “San Francesco” era presente una persona di nazionalità nigeriana per la quale si è proceduto all’identificazione con foto segnalamento e, successivamente, invitata a presentarsi presso la Questura di Ravenna, dove è domiciliata, per regolarizzare la sua posizione di status di rifugiato; lo stesso nigeriano ha infatti proposto ricorso al rigetto della sua istanza.

Poi, nella Colonia “Leone XIII” sono state individuate sei persone, tutte in regola con i documenti, e sono state messe in contatto con la Caritas di Cesenatico per fornire loro assistenza. Ad uno di questi è stato notificato provvedimento di daspo emesso dalla Questura di Oristano.

Così il sindaco Matteo Gozzoli: “Mi corre l’obbligo di ringraziare sia la Polizia Locale, sia, soprattutto, l’Arma dei carabinieri per la brillante iniziativa. Dimostrazione questa che, nel limite delle nostre possibilità, stiamo monitorando il territorio e le zone più a rischio, non volendo che accadano più tragedie come la recente di Obinna”.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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