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Prime riunioni operative con i partner e relativi sopralluoghi per avviare sul territorio dell’Unione Rubicone e Mare il primo centro antiviolenza per le donne vittime di violenza di genere e per i loro bambini: il progetto dell’Unione Rubicone e Mare si è infatti classificato primo in regione nel bando destinato all’apertura di nuovi centri, ricevendo così dalle casse della Regione Emilia Romagna 17.990 euro a copertura dell’80% dei costi, stimati complessivamente in 22.500 euro. In meno di un anno il percorso dell’Unione verso la creazione di un network strutturato di prevenzione e contrasto della violenza ha così beneficiato di una rapidissima accelerazione grazie alla doppia tranche di finanziamenti ricevuti dalla Regione Emilia Romagna: nel 2018 l’Unione aveva infatti già ricevuto altri 37mila euro per il progetto “Insieme contro la violenza”.

“Il centro antiviolenza è un’attività di accoglienza molto particolare rispetto alla vasta rete di servizi sociali e sanitari presentii sul territorio – spiega Luciana Garbuglia, presidente del Distretto Rubicone Costa – e dunque richiede un ambiente accogliente e personale specializzato, che sappia operare in stretta collaborazione con tutti i servizi della rete per creare percorsi personalizzati per ogni donna e per ogni minore vittime di violenza”.

Il progetto può contare sulla collaborazione di tre realtà altamente qualificate del settore: l’associazione faentina “Sos donna”, la riminese “Rompi il silenzio” e l’imolese “Trama di terre”, al lavoro per trasferire competenze sul territorio. Già a dicembre, infatti, due giornate di formazione con le operatrici di Sos Donna avevano permesso a tutte coloro anche solo potenzialmente interessate a formarsi come operatrici di iniziare a conoscere meglio l’attività dei centri antiviolenza, attualmente venti sull’intero territorio regionale. Ora gli incontri con le volontarie interessate diventano quindi più operativi, con l’obiettivo di attivare al più presto il servizio: come prima fase di rodaggio l’obiettivo è garantire una giornata settimanale di apertura e un servizio di reperibilità telefonica costante, in stretta collaborazione con gli altri centri antiviolenza della zona.

“Fare rete con le realtà già attive in Romagna – spiega il presidente dell’Unione Filippo Giovanni, che ha la delega ai servizi sociali – era indispensabile, non solo per creare i percorsi di formazione ma soprattutto per permettere alle donne che si rivolgono ai centri di potersi anche spostare e, se necessario, anche allontanarsi temporaneamente dalla città di residenza. Il nostro territorio entra così a far parte di un network tra i più qualificati ed attivi in Italia, dove i percorsi di uscita dalla violenza si costruiscono insieme grazie alla sinergia tra terzo settore e istituzioni”.

Questo ulteriore contributo arriva dopo il precedente stanziamento, sempre ad opera della Regione Emilia Romagna, di 37mila euro per l’implementazione del progetto “Insieme contro la violenza” articolato in quattro azioni: il percorso formativo per “educare alle differenze di genere” destinato a coach e allenatori di squadre sportive giovanili, gli interventi formativi sugli stereotipi di genere con bambini, genitori e insegnanti delle scuole dell’infanzia e primarie, la formazione specifica a per gli operatori che quotidianamente sono chiamati ad occuparsi di donne migranti e il coinvolgimento di un gruppo di donne straniere nel laboratorio “Canta con lei” per dare vita a un coro musicale. Destinate invece all’intera cittadinanza le tante attività culturali e conviviali in cartellone: dai reading agli spettacoli teatrali, dagli approfondimenti di sociologia a quelli di giornalismo, dalle camminate alle iniziative per famiglie.

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