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La consigliera in quota Pd Cristina Baiardi risponde alla nota del M5S (leggi qui) con il contenuto del proprio intervento in consiglio comunale in cui spiega il motivo della propria astensione. “Personalmente – si legge in una nota – mi riesce difficile capire come alcune panchine verniciate di rosso disseminate nel territorio comunale possano anche minimamente scoraggiare il fenomeno della violenza sulle donne, perché non vedo come possano contrastare il senso di predominio che alcuni uomini nutrono nei confronti delle donne e che li porta a sentirsi legittimati ad abusare con atti violenti sul loro corpo. Mi sembrerebbe più utile, ad esempio, destinare le somme al potenziamento del Centro Donna e alla sua attività“.

“Mi fa riflettere, poi, – si legge – il fatto che i firmatari di questa mozione in parte siano esponenti di quei partiti che al Governo stanno cercando di smontare letteralmente il Diritto di Famiglia, faticosamente costruito e che ha portato all’equiparazione fra i coniugi nella coppia. Lo stanno smontando con progetti (Ddl Pillon) che favoriscono un modello di famiglia basato sull’arbitrio dell’uomo su moglie e figli e che vuole fare della separazione e del divorzio un percorso ad ostacoli per la parte economicamente meno emancipata, che farà sempre più fatica ad uscire da una relazione pericolosa e che sempre di più sarà una donna se si adotta quel modello di famiglia che Ministri e Parlamentari di questo Governo sostengono con l’adesione alla Conferenza Mondiale della Famiglia (che ha fra i suoi obiettivi quello di relegare le donne al ruolo di moglie e di madri, limitandone l’autodeterminazione, il diritto di scelta e la possibilità di emanciparsi all’interno della coppia)”.

“A me sembra che i partiti, i cui simboli figurano nella mozione per le panchine rosse, fingano di non vedere che le violenze contro le donne – che per la stragrande maggioranza vengono consumate fra le mura domestiche – sono favorite proprio da modelli che “alimentano le diseguaglianze e le discriminazioni e che privano le vittime di violenza domestica di importanti protezioni” così come affermato anche dalle relatrici dell’ONU con riferimento al Ddl Pillon. Allora, per contrastare la violenza sulle donne mi sembrerebbe più utile prendere le distanze da certi modelli che invece i partiti di Governo sostengono, dal momento che i contenuti generali del Ddl Pillon sono nel contratto di Governo.  Siccome rispetto a un tema così serio è doveroso evitare le strumentalizzazioni, mi sono astenuta dal voto sulla mozione presentata nell’ultimo consiglio comunale”.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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