fbpx

Questa è una storia underground che a qualcuno farà percepire gli anni che passano, ad altri il fatto che una certa musica non ha tempo. È una storia sull’asse Cesenatico – Milano, A14-A1, percorsa tra il cantautorato e gli albori di un certo tipo di ska in Italia. È parte della storia dei Matrioska e a raccontarla è l’attuale direttore artistico Luca Nobile, direttamente da un baretto nel paesino del Porto Canale.

“Ci sono – spiega Luca – tanti brani nel repertorio decennale della band che descrivono luoghi reali della Romagna. Abbiamo profonde radici romagnole all’interno della band; la maggior parte dei musicisti è romagnola, anche “d’adozione” e il leader Antonio di Rocco è milanese, ma nel suo presente è forte la presenza del nostro territorio, oltre all’aver frequentato la nostra riviera sin dalla tenera età. Ragion per cui il Bar Centrale e il Tequila Blues di San Mauro Mare vengono citati nella canzone Ombrelloni, mentre in Non Lo Sappiamo Più, nell’ultimo album Bugie, c’è un chiaro riferimento alla bottega Nullo, o meglio Roberto, il barbiere sul Porto. Non mancano fan particolarmente affezionati, che fanno dei piccoli tour nei posti che citiamo”.

 

“Andiamo a fare un giro sul porto, ho preso appuntamento con Roberto, no, in montagna non ci sono stato mai, sempre rimasto nel mio mare di guai”

Tra questi c’è anche il parchetto di Ponente, su via Magrini, vicino all’ex Dancing Kiss Kiss, dove l’ispirazione al brano Altalena lo diedero quelle del parco. “Altalena è una canzone scritta nel 1998, ispirandomi ai lunghi pomeriggi estivi dell’infanzia, nei quali trascorrevo svariate ore dondolando sulle altalene davanti a casa. La canzone, dapprima registrata e cantata con la John Doe Ska Orchestra di Cesenatico, è stata ripresa e coverizzata nell’album Cemento coi Matrioska” spiega Luca.

Lo ska in Italia ha fatto irruzione con stilosissime canzoni di Camerini, Bennato, Rettore; il tutto si è concretizzato con gli Statuto, tralasciandone tanti altri che hanno lasciato un segno veramente importante…mentre i Matrioska hanno preso forma nel dicembre del ‘96, quando l’uso delle  audio-cassette volgeva ormai al termine. A metà degli anni duemila c’è stata una sorta di pausa, “ma dal 2010 non ci siamo più fermati; ne sarà la prova il concerto di domani, 4 maggio, all’Alcatraz di Milano”.

“Il prossimo album – racconta Luca – potrebbe contenere molto dello stile originale, dopo un breve excursus nel cantautorato degli ultimi 3 album. Sai, un tempo eravamo giovincelli, andavamo a scuola… oggi la vita è diversa ed inevitabilmente scrivi di quello che impatta sulla tuo quotidiano. Torneremo un po’ alle origini perché (ride) lo ska ci riesce bene e i fan lo chiedono. Usciremo nel tardo 2020, ma punteremo molto sui singoli, dedicando ad ogni brano la stessa energia, evitando canzoni riempidisco”.

Le curiosità e le storie di sali e scendi dal palco, di backstage e trasferte si sprecano. Nell’incontro con Luca il collegamento con la ciclicità degli eventi è un ritornello. “Tutto è tornato, le Espadrillas, le All Star giusto per fare due esempi. Crediamo in un ritorno di un certo stile musicale e quando accadrà, saremo in prima linea. Pensa, che se ne dica degli anni ‘80, nell’ultimo album ho spolverato tastiere storiche di mio babbo!”.

 

 

Per tutte le info sui Matrioska cliccate qui!

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply