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A parte qualche vagabondo assonnato che ciondola in coda al gruppo e l’immancabile cricca di ragazzine col naso a ventosa sullo smartphone, i “discepoli di Greta Thumberg” a Cesenatico ci credono davvero.
Gli studenti della città si sono ritrovati questa mattina in piazza Costa e, al grido di “La nostra terra piange”, hanno percorso le vie del centro storico per reclamare a gran voce la giustizia climatica.

Per qualcuno, non c’è dubbio, è stata l’occasione per saltare la scuola, ma la maggior parte degli adolescenti – a giudicare dai decibel dei cori e dalla passione negli occhi – ha dimostrato di riconoscersi sul serio nei principi e negli obiettivi del “Fridays for future”.
Erano oltre un centinaio con i loro cartelli colorati e quegli slogan planetari che si rifanno al messaggio globale di Greta: “La nostra casa è in fiamme” (diventato un best-seller Mondadori). Anche loro, come la 16enne svedese, pronti a sfilare per le strade della città per rivendicare la loro battaglia generazionale contro il cambiamento climatico.
“Siamo qui per salvare la nostra terra prima che sia troppo tardi”, spiega Valeria. “Siamo stanchi dei soprusi della politica. E’ ora che qualcuno prenda a cuore il nostro futuro”, aggiunge Pietro. C’è chi ha individuato il nemico (“Trump porterà il pianeta alla rovina”, pontifica Chiara) e c’è chi, invece, qualche domanda scomoda se la pone (“Greta combatte una battaglia giusta, ma chi si nasconde dietro di lei?”). In ogni caso, tutti sembrano condividere l’urlo e le lacrime della Thumberg, nuova “eroina” della rete (forse con qualche argomento in più rispetto a Chiara Ferragni).

“L’ideologia dell’incompetenza”, l’ha definita, con severità, il filosofo Massimo Cacciari, “apologia della follia di massa”, ha rincarato la dose Vittorio Feltri, preoccupato anche dalla presunta deriva sinistroide della crociata ambientalista. Cosa abbiamo visto noi? Decine di giovani intraprendenti che, finalmente usciti dall’imbuto di instagram e di netflix, senza simboli né gonfaloni politici, ci hanno semplicemente ricordato che “nessuno è troppo piccolo per fare la differenza”.

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