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Partita aperta. E che si trascina da anni. È quella dell’Imu da pagare sulle trivelle al largo delle coste; tra ricorsi e aule di tribunale non si sa ancora se e quanto l’Eni debba versare ai comuni. Per Cesenatico sarebbe un toccasana per i bilanci passati e un aiuto per quelli futuri. Fermo restando le annualità dal 2016 in avanti (anno in cui è cambiata la normativa sull’impianti produttivi), sono in discussione 3.8 milioni di euro che dovevano essere usati dal Comune per procedere con investimenti pubblici a beneficio dei cittadini e delle imprese del territorio.

La questione è tornata alla ribalta per una nota della lega. ““Al peggio non c’è fine – Esclama Jacopo Morrone – Dopo il blocco di nuove concessioni di trivellazione per l’estrazione di idrocarburi annunciato dal premier Giuseppe Conte e il congelamento da parte di Eni di buona parte degli investimenti promessi, ecco l’ennesima stangata per il distretto off shore di Ravenna. Con la nuova manovra di Bilancio arriva anche una nuova imposta: l’Imu per le piattaforme. Il Governo dei ‘blocca trivelle’ e delle tasse non si ferma davanti a nulla”. Anche se quando a Cesenatico proprio la giunta di destra aveva trovato nell’imu delle trivelle un’efficace “pozzo” da cui attingere non poche risorse. Una strategia che fu ficcante al punto da “mettere in crisi” l’Eni che in prima battuta ha dovuto mettere sul piatto fondi che sono stati messi in un fondo di salvaguardia dall’attuale giunta. Al momento sono intoccabili.

Così il sindaco Gozzoli: “Le anticipazioni lette sulla stampa non mi soddisfano, sopratutto perché non viene minimamente affrontata la questione delle annualità precedenti al 1º gennaio 2020. Però devo riconoscere che è un primo importante cambio di passo su una materia che in passato non è mai stata affrontata. Ora spero che anche ai Comuni sia dato ascolto per poter migliorare la proposta di legge che ribadisco così non va bene.
Dispiace leggere la nota dell’on. Jacopo Morrone che si schiera contro la possibilità di applicare l’Imu alle piattaforme petrolifere. Ricordo che la stessa aliquota oggi è applicata anche sugli alberghi e tutti gli immobili di categoria D. Su questi temi, che incidono per milioni di euro sulle casse di molti comuni della nostra costa, sarebbe opportuno che la politica si muovesse compatta. Ricordo che nel 2018 l’intero consiglio comunale chiese un intervento al Governo senza distinzioni di sorta, allora nessuno ci rispose, speriamo sia la volta buona!”.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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